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SEVEN

scostamento 13 mm

 

CARATTERISTICHE TECNICHE,
COMPOSIZIONE SUGGERITA

  1. Sistema a 7 camere doppio sormonto
  2. Scostamento 13 mm
  3. Possibilità di composizione vetri fino a 40 mm
  4. Sistema con guarnizioni intercambiabilied universali
  5. Rinforzi strutturali su cassa e anta universali
  6. Sistema con profili arrotondati interni/esterni
  7. Finiture telaio con cornice sagomata
  8. Sistema predisposto per ferramenta interasse 13
  9. Profili reversibili ad uso telaio o anta
  10. 4 diversi tipi di fermavetro
  11. Profondità nodo 90 mm

 

SEVEN

scostamento 13 mm

 

CARATTERISTICHE TECNICHE,
COMPOSIZIONE SUGGERITA

  1. Sistema a 7 camere doppio sormonto
  2. Scostamento 13 mm
  3. Possibilità di composizione vetri fino a 40 mm
  4. Sistema con guarnizioni intercambiabilied universali
  5. Rinforzi strutturali su cassa e anta universali
  6. Sistema con profili arrotondati interni/esterni
  7. Finiture telaio con cornice sagomata
  8. Sistema predisposto per ferramenta interasse 13
  9. Profili reversibili ad uso telaio o anta
  10. 4 diversi tipi di fermavetro
  11. Profondità nodo 90 mm

 

Isolamento termico W/(m2K)

Uw fino 1.3

Isolamento acustico dB

dB 31

dati indicativi calcolati con una finestra di determinate dimensioni, con una specifica vetratura (vedi isotermia)

Il sistema Seven si distingue fortemente, dagli altri sistemi grazie all’esclusivo
disegno del profilo a linea tonda. Il piacevole andamento degli spigoli smussati, si
integra bene in ogni situazione costruttiva.
Il bel design, è sempre accompagnato da eccezionali prestazioni interne, grazie
ad una geometria a 7 camere, che garantisce ottime performance di isolamento,
riducendo i costi di riscaldamento e la rumorosità esterna.
I rinforzi in acciaio, donano stabilità alla struttura.
Guarnizioni in tinta del profilo su ante e telai, completano l’infisso, personalizzabile
grazie all’ampia gamma di colori pastello e di decori finiture legno.

COLLEZIONE

INGLESINE

Per realizzare finestrature dal perfetto stile inglese o particolarmente classiche, è possibile scegliere di montare sulla superficie del vetro i listelli Ital-Plastick, disponibili in diversi materiali e tipologie di finitura

TIPOLOGIE

TENDINE INTERNE

Le tendine all’interno della vetrocamera consentono
di risolvere il problema della luce e del calore,
una soluzione duratura che non comporta alcuna
manutenzione, la tendina si trova all’interno della
vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge
dalla polvere, sporco e dagli agenti atmosferici il
tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro.
– Non si sporcano
– Non si danneggiano
– Hanno lunga durata
– Non richiedono manutenzione
– Proteggono dal sole e dal calore
– Non invecchiano
– Garantiscono la privacy
– Il design minimale rispetta e valorizza ogni
ambiente

VENEZIANA

Il modello VENEZIANA è un sistema brevettato magnetico che permette un movimento manuale per
l’orientamento e il sollevamento della veneziana inserita nella vetrocamera con intercapedine da 16
mm.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Il modello VENEZIANA è un sistema brevettato magnetico che permette un movimento manuale per l’orientamento e il sollevamento della veneziana inserita nella vetrocamera con intercapedine da 16 mm. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

PLISSÈ

Le tende plissè sono realizzate in tessuto Verosol®
rivestito con molecole d’alluminio o Vanity e inserite in vetrocamera con intercapedine di 20 mm o
22 mm, il movimento è sempre dato da un sistema
magnetico brevettato a movimentazione manuale
per il sollevamento della tenda.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Le tende plissè sono realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole d’alluminio o Vanity e inserite in vetrocamera con intercapedine di 20 mm o 22 mm, il movimento è sempre dato da un sistema magnetico brevettato a movimentazione manuale per il sollevamento della tenda. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

RULLO

Sistema brevettato magnetico, a movimentazione
manuale, con funzione di sollevamento per tende
rullo inserite in vetrocamera da 27 mm. Tenda realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole
d’alluminio. Il fondale ed il tessuto scorrono all’interno di una guida laterale. Il corretto svolgimento
del tessuto è assicurato da un’apposita mantovana, mentre un doppio finecorsa meccanico ne garantisce l’arresto nelle posizioni estreme.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Sistema brevettato magnetico, a movimentazione manuale, con funzione di sollevamento per tende rullo inserite in vetrocamera da 27 mm. Tenda realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole d’alluminio. Il fondale ed il tessuto scorrono all’interno di una guida laterale. Il corretto svolgimento del tessuto è assicurato da un’apposita mantovana, mentre un doppio finecorsa meccanico ne garantisce l’arresto nelle posizioni estreme. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

ZANZARIERE

ZANZARIERE SU MISURA SENZA COMPROMETTERE L’ESTETICA DELLE FINESTRE

Una protezione certa anche dai fastidiosi insetti,
senza alterare la bellezza delle proprie finestre. I
sistemi zanzariera adottati da Ital-Plastick vengono
disegnati e costruiti su misura, per adattarsi alle
molteplici esigenze installative.

GALLERY

IL VETRO CHE TI FA RISPARMIARE

Perchè scegliere i vetri basso emissivi coatizzati Ital-Plastick

Per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, è importante considerare il ruolo fondamentale giocato dai serramenti e dalle strutture finestra. In un’abitazione, infatti, questi elementi costruttivi sono responsabili per più di un terzo della dispersione termica, anche se integri e nuovi. Partendo da tale presupposto è quindi importante optare per la sostituzione dei vecchi vetri con evolute vetrate isolanti basso emissive. Risultato? una significativa riduzione del fabbisogno energetico, un notevole risparmio dei costi di riscaldamento con un conseguente abbattimento dell’inquinamento
Per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, è importante considerare il ruolo fondamentale giocato dai serramenti e dalle strutture finestra. In un’abitazione, infatti, questi elementi costruttivi sono responsabili per più di un terzo della dispersione termica, anche se integri e nuovi. Partendo da tale presupposto è quindi importante optare per la sostituzione dei vecchi vetri con evolute vetrate isolanti basso emissive. Risultato? una significativa riduzione del fabbisogno energetico, un notevole risparmio dei costi di riscaldamento con un conseguente abbattimento dell’inquinamento

LA TRASMITTANZA TERMICA DEI VETRI ITAL-PLASTICK

L’isolamento termico dei vetri si calcola agevolmente attraverso la trasmittanza termica della superficie vetrata, espressa tramite il valore Ug, dove “g” sta per “glazing”(vetratura in inglese). Chiamato un tempo valore “K”, il valore Ug rileva la perdita di calore per unità di tempo attraverso un metro quadrato di componente, alla differenza di temperatura di 1 Kelvin (1 grado centigrado) tra interno ed esterno: più diminuisce il valore Ug, minore è la dispersione di calore e maggiore l’isolamento termico. Il calcolo del valore Ug può essere effettuato in base alla normativa UNI EN 673 o secondo la norma UNI EN 674.
Nel primo caso vengono valutati tutti i fattori che incidono nella perdita di calore attraverso il vetro: spessore dell’intercapedine, tipo di gas impiegato, grado di riempimento, remissività del vetro, etc.

Una struttura vetrata tradizionale, realizzata con vetrocamera non basso emissiva e semplice aria nell’intercapedine, raggiunge un valore Ug di 2,7 W /(mq K), con un dimezzamento della dispersione di calore rispetto al vetro semplice (5,8 W/(mq K): tale valore però è ancora troppo elevato rispetto ai componenti di costruzione opachi, nei quali si riscontra un valore Ug inferiore a 1 W/(mq K).

Un vetro isolante con coating neutro invece giunge, senza impiego di gas, a un valore Ug di circa 1,4 W/(mq K), dimezzando a sua volta le perdite di calore rispetto a quelle del vetrocamera tradizionale.
Se poi si riempie l’intercapedine di gas Argon, il valore diminuisce ulteriormente giungendo a 1,1 W/(mq K), con una riduzione della dispersione del 60%. Con l’utilizzo di vetrate isolanti triple, che prevedono due vetri basso emissivi, con gas Argon si ottiene un ulteriore riduzione del valore Ug a 0,7 W/(mq K), se non addirittura di 0,5 W/(mq K). Nella finestra è comunque importante non considerare solo il vetro, ma anche il telaio. Questo influisce molto dal punto di vista termico: la sua trasmittanza viene indicata con il simbolo Uf, dove “f” sta per “frame” (“telaio” in inglese). Il valore totale di trasmittanza delle finestra, valore Uw (dall’inglese “window”) è quindi dato dalla somma dei valori U dei singoli componenti, in proporzione alla loro area e rispetto alla superficie totale dell’elemento finito.
L’isolamento termico dei vetri si calcola agevolmente attraverso la trasmittanza termica della superficie vetrata, espressa tramite il valore Ug, dove “g” sta per “glazing”(vetratura in inglese). Chiamato un tempo valore “K”, il valore Ug rileva la perdita di calore per unità di tempo attraverso un metro quadrato di componente, alla differenza di temperatura di 1 Kelvin (1 grado centigrado) tra interno ed esterno: più diminuisce il valore Ug, minore è la dispersione di calore e maggiore l’isolamento termico. Il calcolo del valore Ug può essere effettuato in base alla normativa UNI EN 673 o secondo la norma UNI EN 674. Nel primo caso vengono valutati tutti i fattori che incidono nella perdita di calore attraverso il vetro: spessore dell’intercapedine, tipo di gas impiegato, grado di riempimento, remissività del vetro, etc. Una struttura vetrata tradizionale, realizzata con vetrocamera non basso emissiva e semplice aria nell’intercapedine, raggiunge un valore Ug di 2,7 W /(mq K), con un dimezzamento della dispersione di calore rispetto al vetro semplice (5,8 W/(mq K): tale valore però è ancora troppo elevato rispetto ai componenti di costruzione opachi, nei quali si riscontra un valore Ug inferiore a 1 W/(mq K). Un vetro isolante con coating neutro invece giunge, senza impiego di gas, a un valore Ug di circa 1,4 W/(mq K), dimezzando a sua volta le perdite di calore rispetto a quelle del vetrocamera tradizionale. Se poi si riempie l’intercapedine di gas Argon, il valore diminuisce ulteriormente giungendo a 1,1 W/(mq K), con una riduzione della dispersione del 60%. Con l’utilizzo di vetrate isolanti triple, che prevedono due vetri basso emissivi, con gas Argon si ottiene un ulteriore riduzione del valore Ug a 0,7 W/(mq K), se non addirittura di 0,5 W/(mq K). Nella finestra è comunque importante non considerare solo il vetro, ma anche il telaio. Questo influisce molto dal punto di vista termico: la sua trasmittanza viene indicata con il simbolo Uf, dove “f” sta per “frame” (“telaio” in inglese). Il valore totale di trasmittanza delle finestra, valore Uw (dall’inglese “window”) è quindi dato dalla somma dei valori U dei singoli componenti, in proporzione alla loro area e rispetto alla superficie totale dell’elemento finito.

COME AVVIENE LO SCAMBIO TERMICO

Sono tre i fenomeni principali attraverso i quali l’involucro edilizio dà forma al cosiddetto scambio termico: l’irraggiamento, la convezione, la conduzione.

La conduzione
Tra due corpi posti a diretto contatto tra loro, così come all’interno di un solo corpo, avviene un trasferimento di energia verso la zona a più bassa temperatura. Tale flusso di calore dipende dalla conducibilità dei materiali implicati e dalla loro differenza di temperatura.

La convenzione
Con l’aumento della temperatura, qualsiasi fluido liquido o gassoso si espande e diminuisce di densità, dando origine a moti chiamati “di convezione”. Durante questi moti, il fluido freddo scende verso il basso, mentre quello caldo sale verso l’alto: proprio nel momento in cui avviene il movimento della massa fluida, si verifica un trasferimento di calore. Solitamente, la trasmissione per convezione ha luogo tra un fluido e una superficie.

L’irraggiamento
Ogni corpo riscaldato emette calore. Tale fenomeno si chiama “irraggiamento” e dipende dalla remissività dei corpi e dalla differenza di temperatura. In inverno, la vetrata rappresenta, come l’involucro edilizio, un’unità divisoria tra ambiente interno-riscaldato e ambiente esterno-freddo, unità attraverso la quale si verifica una perdita di calore dall’interno verso l’esterno. L’irraggiamento delle strutture vetrate incide di circa il 70% sulla perdita di calore complessiva: per questo, è importante partire da qui e intervenire efficacemente per neutralizzare al massimo tale fenomeno
Sono tre i fenomeni principali attraverso i quali l’involucro edilizio dà forma al cosiddetto scambio termico: l’irraggiamento, la convezione, la conduzione.

La conduzione
Tra due corpi posti a diretto contatto tra loro, così come all’interno di un solo corpo, avviene un trasferimento di energia verso la zona a più bassa temperatura. Tale flusso di calore dipende dalla conducibilità dei materiali implicati e dalla loro differenza di temperatura.

La convenzione
Con l’aumento della temperatura, qualsiasi fluido liquido o gassoso si espande e diminuisce di densità, dando origine a moti chiamati “di convezione”. Durante questi moti, il fluido freddo scende verso il basso, mentre quello caldo sale verso l’alto: proprio nel momento in cui avviene il movimento della massa fluida, si verifica un trasferimento di calore. Solitamente, la trasmissione per convezione ha luogo tra un fluido e una superficie.

L’irraggiamento
Ogni corpo riscaldato emette calore. Tale fenomeno si chiama “irraggiamento” e dipende dalla remissività dei corpi e dalla differenza di temperatura. In inverno, la vetrata rappresenta, come l’involucro edilizio, un’unità divisoria tra ambiente interno-riscaldato e ambiente esterno-freddo, unità attraverso la quale si verifica una perdita di calore dall’interno verso l’esterno. L’irraggiamento delle strutture vetrate incide di circa il 70% sulla perdita di calore complessiva: per questo, è importante partire da qui e intervenire efficacemente per neutralizzare al massimo tale fenomeno

IL FENOMENO DELLA CONDUZIONE

Tutti i materiali trasferiscono calore da zone con più elevata temperatura a zone con più bassa temperatura. La conducibilità del calore (lambda) è una peculiarità specifica della materia: i migliori conduttori sono i metalli.
L’argento, ad esempio, a 0 gradi C° registra un valore lambda pari a 410 W/(m K).
Il vetro non è un buon conduttore (lambda = 0,8 W/(m K)), ma nel caso di una finestra non costituisce un efficace isolamento termico. I gas, invece, hanno una conducibilità molto ridotta. Ed è proprio su questa osservazione che parte e si basa il principio dei sistemi
vetrati isolanti di Ital-Plastick: sigillando ermeticamente due o tre vetrate al bordo si forma un cuscino d’aria, il cui valore lambda è 0,024 W/(m K). Il cuscino riduce efficacemente la conducibilità del calore dall’interno riscaldato all’esterno. Già in questo caso e rispetto a un vetro semplice, la vetrata isolante non coattizzata riduce di circa la metà la perdita di calore. Se poi l’intercapedine o le intercapedini vengono riempite anziché d’aria con Argon o Krypton, l’isolamento termico migliora ulteriormente. Tali gas nobili infatti hanno una minore conducibilità del calore: Argon=0,0177 W/(m K) e Krypton=0,00949 W/(m K.)
Concludendo, la dispersione termica per conduzione diminuisce con l’aumentare dell’intercapedine. Oltre a questo però, è fondamentale considerare un altro fenomeno: la convezione
Tutti i materiali trasferiscono calore da zone con più elevata temperatura a zone con più bassa temperatura. La conducibilità del calore (lambda) è una peculiarità specifica della materia: i migliori conduttori sono i metalli. L’argento, ad esempio, a 0 gradi C° registra un valore lambda pari a 410 W/(m K). Il vetro non è un buon conduttore (lambda = 0,8 W/(m K)), ma nel caso di una finestra non costituisce un efficace isolamento termico. I gas, invece, hanno una conducibilità molto ridotta. Ed è proprio su questa osservazione che parte e si basa il principio dei sistemi vetrati isolanti di Ital-Plastick: sigillando ermeticamente due o tre vetrate al bordo si forma un cuscino d’aria, il cui valore lambda è 0,024 W/(m K). Il cuscino riduce efficacemente la conducibilità del calore dall’interno riscaldato all’esterno. Già in questo caso e rispetto a un vetro semplice, la vetrata isolante non coattizzata riduce di circa la metà la perdita di calore. Se poi l’intercapedine o le intercapedini vengono riempite anziché d’aria con Argon o Krypton, l’isolamento termico migliora ulteriormente. Tali gas nobili infatti hanno una minore conducibilità del calore: Argon=0,0177 W/(m K) e Krypton=0,00949 W/(m K.) Concludendo, la dispersione termica per conduzione diminuisce con l’aumentare dell’intercapedine. Oltre a questo però, è fondamentale considerare un altro fenomeno: la convezione

IL FENOMENO DELLA CONVEZIONE

Particelle riscaldate di un gas o di un liquido si muovono per espansione o contrazione e vengono trascinate verso l’alto assieme alla loro energia: tale trasferimento di calore, che avviene attraverso lo spostamento della materia, viene definito convezione. Nello specifico, analizzando cosa succede all’interno di un’intercapedine, il gas entra in contatto con la superficie più fredda del vetro esterno, cedendo calore e dando vita a un moto circolare. Raffreddato, infatti, il gas si sposta verso il basso, incontra il giunto inferiore e, a contatto con la superficie calda del vetro interno che cede il suo calore, si riscalda nuovamente salendo verso l’alto. Qui, trova il giunto superiore ed entra nuovamente in contatto con il vetro esterno più freddo. Il continuo apporto di calore dato dall’ambiente riscaldato mantiene vivo questo fenomeno detto “moto convettivo”. Questo movimento ha però bisogno di uno spazio minimo per avvenire e, se l’intercapedine è contenuta, non influisce particolarmente. Per ogni tipo di gas, dunque, esiste una dimensione ideale di intercapedine, superata la quale i moti convettivi aumentano: per l’Argon lo spessore di intercapedine ottimale è di 15-16 mm, mentre per il Krypton è di 10-12 mm. Nelle intercapedini con dimensioni inferiori a questi valori, il contenuto minore di materiale causa un minore isolamento termico per conduzione e una maggiore dispersione. Nelle intercapedini di dimensione superiore, invece, l’azione dovuta alla presenza di più materiale e il fenomeno di conduzione che essa origina vengono compensati dalla maggior trasmissione di calore per convezione: superando dunque gli spessori adeguati, il valore di isolamento termico rimane stabile, se non negativo. Se invece si rispettano le misure ideali, la dispersione termica per convezione e conduzione viene ridotta efficacemente.
Particelle riscaldate di un gas o di un liquido si muovono per espansione o contrazione e vengono trascinate verso l’alto assieme alla loro energia: tale trasferimento di calore, che avviene attraverso lo spostamento della materia, viene definito convezione.
Nello specifico, analizzando cosa succede all’interno di un’intercapedine, il gas entra in contatto con la superficie più fredda del vetro esterno, cedendo calore e dando vita a un moto circolare. Raffreddato, infatti, il gas si sposta verso il basso, incontra il giunto inferiore e, a contatto con la superficie calda del vetro interno che cede il suo calore, si riscalda nuovamente salendo verso l’alto.
Qui, trova il giunto superiore ed entra nuovamente in contatto con il vetro esterno più freddo. Il continuo apporto di calore dato dall’ambiente riscaldato mantiene vivo questo fenomeno detto “moto convettivo”.
Questo movimento ha però bisogno di uno spazio minimo per avvenire e, se l’intercapedine è contenuta, non influisce particolarmente. Per ogni tipo di gas, dunque, esiste una dimensione ideale di intercapedine, superata la quale i moti convettivi aumentano: per l’Argon lo spessore di intercapedine ottimale è di 15-16 mm, mentre per il Krypton è di 10-12 mm. Nelle intercapedini con dimensioni inferiori a questi valori, il contenuto minore di materiale causa un minore isolamento termico per conduzione e una maggiore dispersione. Nelle intercapedini di dimensione superiore, invece, l’azione dovuta alla presenza di più materiale e il fenomeno di conduzione che essa origina vengono compensati dalla maggior trasmissione di calore per convezione: superando dunque gli spessori adeguati, il valore di isolamento termico rimane stabile, se non negativo. Se invece si rispettano le misure ideali, la dispersione termica per convezione e conduzione viene ridotta efficacemente.

IL FENOMENO DELL’IRRAGGIAMENTO

La trasmissione del calore attraverso l’irraggiamento si verifica per onde elettromagnetiche (l’esempio più naturale di irraggiamento è quello del sole che, emettendo calore, giunge fin sulla superficie terrestre): nel momento in cui avviene la radiazione, questa colpisce la superficie del corpo e viene in parte riflessa, in parte assorbita, in parte trasmessa attraverso il corpo stesso. La somma di questi tre fenomeni dovrebbe essere sempre uguale al valore dell’energia incidente, secondo il principio di conservazione dell’energia. Solitamente come riferimento si prende l’energia incidente: i tre valori danno una somma pari ad 1, se espressi come frazione, oppure pari a 100, se espressi in percentuale.

La suddivisione dell’energia radiante incidente nelle sue tre componenti “riflessa- assorbita-trasmessa” dipende dalle caratteristiche fisiche del materiale. Nel caso di un corpo nero, ad esempio, questo assorbe completamente l’energia incidente senza trasmetterla o rifletterla: un comportamento ideale, che però non è rappresentativo dei materiali reali.
La quantità di energia assorbita da un corpo porta al riscaldamento dello stesso. Contrariamente, l’energia da esso emanata ne determina il raffreddamento. Tornando all’esempio del corpo nero, possiamo dire che è il corpo che meglio assorbe energia a più bassa temperatura o che perde energia a più alta temperatura. Per una maggior comprensione, risulta facile confrontare il comportamento reale delle superfici di un corpo con quelle di un corpo nero. Il rapporto tra l’energia assorbita (o emanata) da un corpo reale e un corpo nero viene definita emissività: più è limitata l’emissività, più è limitato lo scambio termico per irraggiamento.
Torniamo a prendere come unità di misura di comparazione un corpo nero ideale: la sua emissività viene posta pari ad 1. Un valore di emissività prossimo a 1 (assorbimento totale), dunque, sta a significare che la superficie è in grado di emettere o assorbire il massimo dell’energia. Al contrario, un valore prossimo a 0 (riflessione totale), indica che l’energia viene assorbita totalmente dalla superficie del corpo, e che tale corpo non fungerà da fonte di calore.
La trasmissione del calore attraverso l’irraggiamento si verifica per onde elettromagnetiche (l’esempio più naturale di irraggiamento è quello del sole che, emettendo calore, giunge fin sulla superficie terrestre): nel momento in cui avviene la radiazione, questa colpisce la superficie del corpo e viene in parte riflessa, in parte assorbita, in parte trasmessa attraverso il corpo stesso. La somma di questi tre fenomeni dovrebbe essere sempre uguale al valore dell’energia incidente, secondo il principio di conservazione dell’energia. Solitamente come riferimento si prende l’energia incidente: i tre valori danno una somma pari ad 1, se espressi come frazione, oppure pari a 100, se espressi in percentuale. La suddivisione dell’energia radiante incidente nelle sue tre componenti “riflessa- assorbita-trasmessa” dipende dalle caratteristiche fisiche del materiale. Nel caso di un corpo nero, ad esempio, questo assorbe completamente l’energia incidente senza trasmetterla o rifletterla: un comportamento ideale, che però non è rappresentativo dei materiali reali. La quantità di energia assorbita da un corpo porta al riscaldamento dello stesso. Contrariamente, l’energia da esso emanata ne determina il raffreddamento. Tornando all’esempio del corpo nero, possiamo dire che è il corpo che meglio assorbe energia a più bassa temperatura o che perde energia a più alta temperatura. Per una maggior comprensione, risulta facile confrontare il comportamento reale delle superfici di un corpo con quelle di un corpo nero. Il rapporto tra l’energia assorbita (o emanata) da un corpo reale e un corpo nero viene definita emissività: più è limitata l’emissività, più è limitato lo scambio termico per irraggiamento. Torniamo a prendere come unità di misura di comparazione un corpo nero ideale: la sua emissività viene posta pari ad 1. Un valore di emissività prossimo a 1 (assorbimento totale), dunque, sta a significare che la superficie è in grado di emettere o assorbire il massimo dell’energia. Al contrario, un valore prossimo a 0 (riflessione totale), indica che l’energia viene assorbita totalmente dalla superficie del corpo, e che tale corpo non fungerà da fonte di calore.

IL GIUNTO PERIMETRALE DEI VETRI ITAL-PLASTICK

A incidere molto nell’isolamento termico di una finestra è anche il materiale del giunto perimetrale o del distanziatore. I giunti tradizionali di una vetrata sono per lo più costituiti da profili di alluminio, riempiti di sostanze disidratanti (sali) e da una doppia sigillatura realizzata con materiali elastici. L’alluminio, perfetto conduttore di calore, contribuisce a creare un ponte termico che è causa diretta di un abbassamento di temperatura nella zona perimetrale della vetrata. Si verifica così una significativa perdita di calore e la conseguente comparsa di condensa lungo il bordo del vetro. Per ovviare a questo problema, Ital-Plastick ha studiato e sviluppato un range di soluzioni che prevede l’adozione di profili distanziatori in acciaio inox, materie plastiche, o giunti in materiale organico la cui conducibilità è comunque inferiore a quella dell’alluminio. Queste scelte costruttive contribuiscono a diminuire il cosiddetto valore psi ovvero il coefficiente di trasmissione termica lineare sul
bordo del vetro espresso in W/(m K), abbattendo più del 50% le dispersioni perimetrali rispetto a un vetro isolante con profilo in alluminio. In tal modo, si ottiene una perfetta ottimizzazione della temperatura di superficie lungo il bordo della finestra, con la conseguente riduzione di condensa nel caso in cui aumenti il tasso di umidità interno. Per misurare tale fenomeno si utilizza il fattore di temperatura minima fRsi secondo la norma UNI EN ISO 10211, valore che per una vetrata con giunto “caldo” risulta essere fino al 25% superiore rispetto a quello di una vetrata con giunto in alluminio. Non solo: l’impiego del giunto caldo ottimizza anche il valore complessivo U della finestra: la determinazione del valore Uw, secondo la norma UNI EN ISO 10077-1, considera infatti anche la trasmittanza termica lineare espressa in valore psi. Grazie ai vari giunti proposti da ItalPlastick, il valore Uw della finestra passa da 0,1 a 0,2 W/(mq K), con un miglioramento del 10% rispetto al valore di trasmittanza totale.
A incidere molto nell’isolamento termico di una finestra è anche il materiale del giunto perimetrale o del distanziatore. I giunti tradizionali di una vetrata sono per lo più costituiti da profili di alluminio, riempiti di sostanze disidratanti (sali) e da una doppia sigillatura realizzata con materiali elastici. L’alluminio, perfetto conduttore di calore, contribuisce a creare un ponte termico che è causa diretta di un abbassamento di temperatura nella zona perimetrale della vetrata. Si verifica così una significativa perdita di calore e la conseguente comparsa di condensa lungo il bordo del vetro. Per ovviare a questo problema, Ital-Plastick ha studiato e sviluppato un range di soluzioni che prevede l’adozione di profili distanziatori in acciaio inox, materie plastiche, o giunti in materiale organico la cui conducibilità è comunque inferiore a quella dell’alluminio. Queste scelte costruttive contribuiscono a diminuire il cosiddetto valore psi ovvero il coefficiente di trasmissione termica lineare sul bordo del vetro espresso in W/(m K), abbattendo più del 50% le dispersioni perimetrali rispetto a un vetro isolante con profilo in alluminio. In tal modo, si ottiene una perfetta ottimizzazione della temperatura di superficie lungo il bordo della finestra, con la conseguente riduzione di condensa nel caso in cui aumenti il tasso di umidità interno. Per misurare tale fenomeno si utilizza il fattore di temperatura minima fRsi secondo la norma UNI EN ISO 10211, valore che per una vetrata con giunto “caldo” risulta essere fino al 25% superiore rispetto a quello di una vetrata con giunto in alluminio. Non solo: l’impiego del giunto caldo ottimizza anche il valore complessivo U della finestra: la determinazione del valore Uw, secondo la norma UNI EN ISO 10077-1, considera infatti anche la trasmittanza termica lineare espressa in valore psi. Grazie ai vari giunti proposti da ItalPlastick, il valore Uw della finestra passa da 0,1 a 0,2 W/(mq K), con un miglioramento del 10% rispetto al valore di trasmittanza totale.
Uw = Af • Uf + Ag • Ug + Lg • Ψ / (Af + Ag)

Uw = Valore U finestra
Af = Superficie telaio
Uf = Valore U telaio
Ag = Superficie vetro
Ug = Valore U vetro
Lg = Perimetro vetro
Ψ = Coefficiente di trasmissione termica lineare del bordo della vetro

L’INNOVAZIONE DEI COATING BASSO EMISSIVI

La rivoluzionaria messa appunto dei coating basso emissivi e il loro impiego nel settore del serramento e delle finestre ha portato ad una riduzione decisiva della dispersione termica attraverso il vetro. Oggi è possibile progettare superfici vetrate più ampie, rispondendo con soluzioni isolanti adeguate alle esigenze estetiche e funzionali dell’architettura moderna.
Ma in che cosa consiste il coating basso emissivo? Semplice: sul vetro vengono fissati microscopici strati singoli di circa 0,1 micron di spessore, di varia tipologia e con caratteristiche fisiche diverse. Il coating più comune è oggi quello funzionale a base d’argento, rivestito a sua volta di altri ossidi di metallo, depositati sul vetro con un processo di vaporizzazione sotto vuoto spinto. Gli ossidi di metallo modificano di poco le proprietà spettrofotometriche ed estetiche del vetro, che mantiene un’ottima neutralità, pur assumendo una colorazione leggermente diversa da quella del vetro non trattato, spesso non riconoscibile.
Dal punto di vista della radiazione infrarossa però le qualità termiche di una lastra con deposito metallico sono molto interessanti, visto che l’emissività passa da 0,837 a valori inferiori a 0,1. Attualmente lo standard tecnico è un’emissività di 0,03, un valore del 95% inferiore a quello di un vetro normale. Nel caso di un deposito di solo argento l’emissività si riduce ancor più, raggiungendo un valore di 0,02.
Applicando tali principi alle proprie finestre, Ital-Plastick impiega vetri coatizzati in sistemi vetrati isolanti che prevedono il deposito metallico verso l’intercapedine: in questo modo, il vetro assorbe il calore dall’ambiente interno riscaldato. Allo stesso tempo, il deposito basso emissivo contrasta l’irraggiamento verso l’esterno, con una remissione che si rinnova verso l’interno. Si annulla così la dispersione di calore per irraggiamento. Per ridurre ancora di più la trasmittanza termica del vetro, poi, Ital-Plastick utilizza vetrate isolanti triple, realizzate con doppio vetro basso emissivo.
La rivoluzionaria messa appunto dei coating basso emissivi e il loro impiego nel settore del serramento e delle finestre ha portato ad una riduzione decisiva della dispersione termica attraverso il vetro. Oggi è possibile progettare superfici vetrate più ampie, rispondendo con soluzioni isolanti adeguate alle esigenze estetiche e funzionali dell’architettura moderna. Ma in che cosa consiste il coating basso emissivo? Semplice: sul vetro vengono fissati microscopici strati singoli di circa 0,1 micron di spessore, di varia tipologia e con caratteristiche fisiche diverse. Il coating più comune è oggi quello funzionale a base d’argento, rivestito a sua volta di altri ossidi di metallo, depositati sul vetro con un processo di vaporizzazione sotto vuoto spinto. Gli ossidi di metallo modificano di poco le proprietà spettrofotometriche ed estetiche del vetro, che mantiene un’ottima neutralità, pur assumendo una colorazione leggermente diversa da quella del vetro non trattato, spesso non riconoscibile. Dal punto di vista della radiazione infrarossa però le qualità termiche di una lastra con deposito metallico sono molto interessanti, visto che l’emissività passa da 0,837 a valori inferiori a 0,1. Attualmente lo standard tecnico è un’emissività di 0,03, un valore del 95% inferiore a quello di un vetro normale. Nel caso di un deposito di solo argento l’emissività si riduce ancor più, raggiungendo un valore di 0,02. Applicando tali principi alle proprie finestre, Ital-Plastick impiega vetri coatizzati in sistemi vetrati isolanti che prevedono il deposito metallico verso l’intercapedine: in questo modo, il vetro assorbe il calore dall’ambiente interno riscaldato. Allo stesso tempo, il deposito basso emissivo contrasta l’irraggiamento verso l’esterno, con una remissione che si rinnova verso l’interno. Si annulla così la dispersione di calore per irraggiamento. Per ridurre ancora di più la trasmittanza termica del vetro, poi, Ital-Plastick utilizza vetrate isolanti triple, realizzate con doppio vetro basso emissivo.

COME CALCOLARE LA TEMPERATURA SUPERFICIALE DI UN VETRO

Un vantaggio ulteriore dato dall’impiego e dall’isolamento termico dei vetri basso emissivi è una più confortevole temperatura superficiale del vetro interno. La temperatura della superficie del vetro interno è determinata dalla differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno, e dal valore Ug dei vetri.
Ma come si può calcolare la temperatura superficiale del vetro interno? Semplice: attraverso la trasmittanza Ug del vetro e supponendo una resistenza termica della superficie interna pari a 0,13 mq K/W sarà sufficiente applicare la seguente equazione:

Θsi = Θi – (Θi – Θe) • U g • 0,13
Θsi = Temperatura superficie vetro interna
Θi = Temperatura ambiente interno
Θe = Temperatura esterna

In condizioni climatiche invernali si può notare come riducendo la trasmittanza Ug si innalzi la temperatura superficiale del vetro interno. Risolvendo l’equazione e ipotizzando una temperatura interna di 20°C, si ottengono i valori di temperatura superficiale interna riportati come da tabella, calcolati in base a due diverse temperature esterne. Analizzando diversi valori, si nota che grazie al trattamento coatizzante si ottiene una riduzione della differenza di temperatura tra vetro e ambiente interno, riduzione che è eccellente rispetto al caso del vetro semplice, ma assai apprezzabile anche rispetto al caso del vetro isolante non coatizzato. Nei vetri isolanti basso emissivi, poi, la temperatura superficiale del vetro interno ha un valore molto vicino alla temperatura dell’ambiente interno: in termini di comfort climatico e percezione termica, avvicinandosi a queste superfici non si avverte una sensazione di raffreddamento corporeo, ma un benessere totale. Concludendo, se si diminuisce la trasmittanza dei vetri (aumentandone la resistenza termica), si riduce il fabbisogno energetico accrescendo contemporaneamente il benessere di chi vive nell’ambiente interno.
Un vantaggio ulteriore dato dall’impiego e dall’isolamento termico dei vetri basso emissivi è una più confortevole temperatura superficiale del vetro interno. La temperatura della superficie del vetro interno è determinata dalla differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno, e dal valore Ug dei vetri. Ma come si può calcolare la temperatura superficiale del vetro interno? Semplice: attraverso la trasmittanza Ug del vetro e supponendo una resistenza termica della superficie interna pari a 0,13 mq K/W sarà sufficiente applicare la seguente equazione:

Θsi = Θi – (Θi – Θe) • U g • 0,13
Θsi = Temperatura superficie vetro interna
Θi = Temperatura ambiente interno
Θe = Temperatura esterna

In condizioni climatiche invernali si può notare come riducendo la trasmittanza Ug si innalzi la temperatura superficiale del vetro interno. Risolvendo l’equazione e ipotizzando una temperatura interna di 20°C, si ottengono i valori di temperatura superficiale interna riportati come da tabella, calcolati in base a due diverse temperature esterne. Analizzando diversi valori, si nota che grazie al trattamento coatizzante si ottiene una riduzione della differenza di temperatura tra vetro e ambiente interno, riduzione che è eccellente rispetto al caso del vetro semplice, ma assai apprezzabile anche rispetto al caso del vetro isolante non coatizzato. Nei vetri isolanti basso emissivi, poi, la temperatura superficiale del vetro interno ha un valore molto vicino alla temperatura dell’ambiente interno: in termini di comfort climatico e percezione termica, avvicinandosi a queste superfici non si avverte una sensazione di raffreddamento corporeo, ma un benessere totale. Concludendo, se si diminuisce la trasmittanza dei vetri (aumentandone la resistenza termica), si riduce il fabbisogno energetico accrescendo contemporaneamente il benessere di chi vive nell’ambiente interno.

DISTANZIATORE SUPER SPACER®

Efficienza energetica: tutti ne parlano. Come saprete, i costi energetici sono destinati ad aumentare. E tutti noi dobbiano fare qualcosa per ridurre i consumi di CO2. è importante scegliere doppi vetri in grado di farvi risparmiare veramente energia e denaro – anche in futuro.
La maggior parte dei doppi vetri tradizionali prevede una barra di alluminuio o metallo tra i pannelli di vetro, che tuttavia contribuisce a disperdere il calore.
Scegliendo le finestre dotate di Super Spacer® è possibile ridurre significativamente i costi di riscaldamento. Sostituendo le vecchie finestre con finestre dotate della tecnologia di risparmio energetico Super Spacer® è possibile tagliare i costi di riscaldamento di oltre il 20% e ridurre significativamente il proprio consumo di impronta di CO2 per molti anni.
Efficienza energetica: tutti ne parlano. Come saprete, i costi energetici sono destinati ad aumentare. E tutti noi dobbiano fare qualcosa per ridurre i consumi di CO2. è importante scegliere doppi vetri in grado di farvi risparmiare veramente energia e denaro – anche in futuro. La maggior parte dei doppi vetri tradizionali prevede una barra di alluminuio o metallo tra i pannelli di vetro, che tuttavia contribuisce a disperdere il calore. Scegliendo le finestre dotate di Super Spacer® è possibile ridurre significativamente i costi di riscaldamento. Sostituendo le vecchie finestre con finestre dotate della tecnologia di risparmio energetico Super Spacer® è possibile tagliare i costi di riscaldamento di oltre il 20% e ridurre significativamente il proprio consumo di impronta di CO2 per molti anni.

TIPOLOGIE VETRI

Sanco Sun Combi
Sanco Safe
Sanco Control
Sanco Zero
Sanco Phon
Sanco Plus
Sanco Selekt
Sanco Phon Sc
Sanco Acs

UW

1.3

VETRO

4/16 AR/4 Zero®

TRASMITTANZA (U)

CONDUTTANZA 2D (LF2D)

0.351 W/mK

LARGHEZZA TELAIO (BF)

110.12 mm

TEMPERATURA INTERNA

20.00 °C

TEMPERATURA ESTERNA

0.00 °C

UMIDITÀ INTERNA

40.00%

(dimensioni di riferimento F1ADK 100x150 cm)

INGLESINE

Per realizzare finestrature dal perfetto stile inglese o particolarmente classiche, è possibile scegliere di montare sulla superficie del vetro i listelli Ital-Plastick, disponibili in diversi materiali e tipologie di finitura

TIPOLOGIE

TENDINE INTERNE

Le tendine all’interno della vetrocamera consentono
di risolvere il problema della luce e del calore,
una soluzione duratura che non comporta alcuna
manutenzione, la tendina si trova all’interno della
vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge
dalla polvere, sporco e dagli agenti atmosferici il
tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro.
– Non si sporcano
– Non si danneggiano
– Hanno lunga durata
– Non richiedono manutenzione
– Proteggono dal sole e dal calore
– Non invecchiano
– Garantiscono la privacy
– Il design minimale rispetta e valorizza ogni
ambiente

VENEZIANA

Il modello VENEZIANA è un sistema brevettato magnetico che permette un movimento manuale per
l’orientamento e il sollevamento della veneziana inserita nella vetrocamera con intercapedine da 16
mm.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Il modello VENEZIANA è un sistema brevettato magnetico che permette un movimento manuale per l’orientamento e il sollevamento della veneziana inserita nella vetrocamera con intercapedine da 16 mm. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

PLISSÈ

Le tende plissè sono realizzate in tessuto Verosol®
rivestito con molecole d’alluminio o Vanity e inserite in vetrocamera con intercapedine di 20 mm o
22 mm, il movimento è sempre dato da un sistema
magnetico brevettato a movimentazione manuale
per il sollevamento della tenda.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Le tende plissè sono realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole d’alluminio o Vanity e inserite in vetrocamera con intercapedine di 20 mm o 22 mm, il movimento è sempre dato da un sistema magnetico brevettato a movimentazione manuale per il sollevamento della tenda. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

RULLO

Sistema brevettato magnetico, a movimentazione
manuale, con funzione di sollevamento per tende
rullo inserite in vetrocamera da 27 mm. Tenda realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole
d’alluminio. Il fondale ed il tessuto scorrono all’interno di una guida laterale. Il corretto svolgimento
del tessuto è assicurato da un’apposita mantovana, mentre un doppio finecorsa meccanico ne garantisce l’arresto nelle posizioni estreme.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Sistema brevettato magnetico, a movimentazione manuale, con funzione di sollevamento per tende rullo inserite in vetrocamera da 27 mm. Tenda realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole d’alluminio. Il fondale ed il tessuto scorrono all’interno di una guida laterale. Il corretto svolgimento del tessuto è assicurato da un’apposita mantovana, mentre un doppio finecorsa meccanico ne garantisce l’arresto nelle posizioni estreme. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

ZANZARIERE

ZANZARIERE SU MISURA SENZA COMPROMETTERE L’ESTETICA DELLE FINESTRE

Una protezione certa anche dai fastidiosi insetti,
senza alterare la bellezza delle proprie finestre. I
sistemi zanzariera adottati da Ital-Plastick vengono
disegnati e costruiti su misura, per adattarsi alle
molteplici esigenze installative.

GALLERY

IL VETRO CHE TI FA RISPARMIARE

Perchè scegliere i vetri basso emissivi coatizzati Ital-Plastick

Per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, è importante considerare il ruolo fondamentale giocato dai serramenti e dalle strutture finestra. In un’abitazione, infatti, questi elementi costruttivi sono responsabili per più di un terzo della dispersione termica, anche se integri e nuovi. Partendo da tale presupposto è quindi importante optare per la sostituzione dei vecchi vetri con evolute vetrate isolanti basso emissive. Risultato? una significativa riduzione del fabbisogno energetico, un notevole risparmio dei costi di riscaldamento con un conseguente abbattimento dell’inquinamento
Per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, è importante considerare il ruolo fondamentale giocato dai serramenti e dalle strutture finestra. In un’abitazione, infatti, questi elementi costruttivi sono responsabili per più di un terzo della dispersione termica, anche se integri e nuovi. Partendo da tale presupposto è quindi importante optare per la sostituzione dei vecchi vetri con evolute vetrate isolanti basso emissive. Risultato? una significativa riduzione del fabbisogno energetico, un notevole risparmio dei costi di riscaldamento con un conseguente abbattimento dell’inquinamento

LA TRASMITTANZA TERMICA DEI VETRI ITAL-PLASTICK

L’isolamento termico dei vetri si calcola agevolmente attraverso la trasmittanza termica della superficie vetrata, espressa tramite il valore Ug, dove “g” sta per “glazing”(vetratura in inglese). Chiamato un tempo valore “K”, il valore Ug rileva la perdita di calore per unità di tempo attraverso un metro quadrato di componente, alla differenza di temperatura di 1 Kelvin (1 grado centigrado) tra interno ed esterno: più diminuisce il valore Ug, minore è la dispersione di calore e maggiore l’isolamento termico. Il calcolo del valore Ug può essere effettuato in base alla normativa UNI EN 673 o secondo la norma UNI EN 674.
Nel primo caso vengono valutati tutti i fattori che incidono nella perdita di calore attraverso il vetro: spessore dell’intercapedine, tipo di gas impiegato, grado di riempimento, remissività del vetro, etc.

Una struttura vetrata tradizionale, realizzata con vetrocamera non basso emissiva e semplice aria nell’intercapedine, raggiunge un valore Ug di 2,7 W /(mq K), con un dimezzamento della dispersione di calore rispetto al vetro semplice (5,8 W/(mq K): tale valore però è ancora troppo elevato rispetto ai componenti di costruzione opachi, nei quali si riscontra un valore Ug inferiore a 1 W/(mq K).

Un vetro isolante con coating neutro invece giunge, senza impiego di gas, a un valore Ug di circa 1,4 W/(mq K), dimezzando a sua volta le perdite di calore rispetto a quelle del vetrocamera tradizionale.
Se poi si riempie l’intercapedine di gas Argon, il valore diminuisce ulteriormente giungendo a 1,1 W/(mq K), con una riduzione della dispersione del 60%. Con l’utilizzo di vetrate isolanti triple, che prevedono due vetri basso emissivi, con gas Argon si ottiene un ulteriore riduzione del valore Ug a 0,7 W/(mq K), se non addirittura di 0,5 W/(mq K). Nella finestra è comunque importante non considerare solo il vetro, ma anche il telaio. Questo influisce molto dal punto di vista termico: la sua trasmittanza viene indicata con il simbolo Uf, dove “f” sta per “frame” (“telaio” in inglese). Il valore totale di trasmittanza delle finestra, valore Uw (dall’inglese “window”) è quindi dato dalla somma dei valori U dei singoli componenti, in proporzione alla loro area e rispetto alla superficie totale dell’elemento finito.
L’isolamento termico dei vetri si calcola agevolmente attraverso la trasmittanza termica della superficie vetrata, espressa tramite il valore Ug, dove “g” sta per “glazing”(vetratura in inglese). Chiamato un tempo valore “K”, il valore Ug rileva la perdita di calore per unità di tempo attraverso un metro quadrato di componente, alla differenza di temperatura di 1 Kelvin (1 grado centigrado) tra interno ed esterno: più diminuisce il valore Ug, minore è la dispersione di calore e maggiore l’isolamento termico. Il calcolo del valore Ug può essere effettuato in base alla normativa UNI EN 673 o secondo la norma UNI EN 674. Nel primo caso vengono valutati tutti i fattori che incidono nella perdita di calore attraverso il vetro: spessore dell’intercapedine, tipo di gas impiegato, grado di riempimento, remissività del vetro, etc. Una struttura vetrata tradizionale, realizzata con vetrocamera non basso emissiva e semplice aria nell’intercapedine, raggiunge un valore Ug di 2,7 W /(mq K), con un dimezzamento della dispersione di calore rispetto al vetro semplice (5,8 W/(mq K): tale valore però è ancora troppo elevato rispetto ai componenti di costruzione opachi, nei quali si riscontra un valore Ug inferiore a 1 W/(mq K). Un vetro isolante con coating neutro invece giunge, senza impiego di gas, a un valore Ug di circa 1,4 W/(mq K), dimezzando a sua volta le perdite di calore rispetto a quelle del vetrocamera tradizionale. Se poi si riempie l’intercapedine di gas Argon, il valore diminuisce ulteriormente giungendo a 1,1 W/(mq K), con una riduzione della dispersione del 60%. Con l’utilizzo di vetrate isolanti triple, che prevedono due vetri basso emissivi, con gas Argon si ottiene un ulteriore riduzione del valore Ug a 0,7 W/(mq K), se non addirittura di 0,5 W/(mq K). Nella finestra è comunque importante non considerare solo il vetro, ma anche il telaio. Questo influisce molto dal punto di vista termico: la sua trasmittanza viene indicata con il simbolo Uf, dove “f” sta per “frame” (“telaio” in inglese). Il valore totale di trasmittanza delle finestra, valore Uw (dall’inglese “window”) è quindi dato dalla somma dei valori U dei singoli componenti, in proporzione alla loro area e rispetto alla superficie totale dell’elemento finito.

COME AVVIENE LO SCAMBIO TERMICO

Sono tre i fenomeni principali attraverso i quali l’involucro edilizio dà forma al cosiddetto scambio termico: l’irraggiamento, la convezione, la conduzione.

La conduzione
Tra due corpi posti a diretto contatto tra loro, così come all’interno di un solo corpo, avviene un trasferimento di energia verso la zona a più bassa temperatura. Tale flusso di calore dipende dalla conducibilità dei materiali implicati e dalla loro differenza di temperatura.

La convenzione
Con l’aumento della temperatura, qualsiasi fluido liquido o gassoso si espande e diminuisce di densità, dando origine a moti chiamati “di convezione”. Durante questi moti, il fluido freddo scende verso il basso, mentre quello caldo sale verso l’alto: proprio nel momento in cui avviene il movimento della massa fluida, si verifica un trasferimento di calore. Solitamente, la trasmissione per convezione ha luogo tra un fluido e una superficie.

L’irraggiamento
Ogni corpo riscaldato emette calore. Tale fenomeno si chiama “irraggiamento” e dipende dalla remissività dei corpi e dalla differenza di temperatura. In inverno, la vetrata rappresenta, come l’involucro edilizio, un’unità divisoria tra ambiente interno-riscaldato e ambiente esterno-freddo, unità attraverso la quale si verifica una perdita di calore dall’interno verso l’esterno. L’irraggiamento delle strutture vetrate incide di circa il 70% sulla perdita di calore complessiva: per questo, è importante partire da qui e intervenire efficacemente per neutralizzare al massimo tale fenomeno
Sono tre i fenomeni principali attraverso i quali l’involucro edilizio dà forma al cosiddetto scambio termico: l’irraggiamento, la convezione, la conduzione.

La conduzione
Tra due corpi posti a diretto contatto tra loro, così come all’interno di un solo corpo, avviene un trasferimento di energia verso la zona a più bassa temperatura. Tale flusso di calore dipende dalla conducibilità dei materiali implicati e dalla loro differenza di temperatura.

La convenzione
Con l’aumento della temperatura, qualsiasi fluido liquido o gassoso si espande e diminuisce di densità, dando origine a moti chiamati “di convezione”. Durante questi moti, il fluido freddo scende verso il basso, mentre quello caldo sale verso l’alto: proprio nel momento in cui avviene il movimento della massa fluida, si verifica un trasferimento di calore. Solitamente, la trasmissione per convezione ha luogo tra un fluido e una superficie.

L’irraggiamento
Ogni corpo riscaldato emette calore. Tale fenomeno si chiama “irraggiamento” e dipende dalla remissività dei corpi e dalla differenza di temperatura. In inverno, la vetrata rappresenta, come l’involucro edilizio, un’unità divisoria tra ambiente interno-riscaldato e ambiente esterno-freddo, unità attraverso la quale si verifica una perdita di calore dall’interno verso l’esterno. L’irraggiamento delle strutture vetrate incide di circa il 70% sulla perdita di calore complessiva: per questo, è importante partire da qui e intervenire efficacemente per neutralizzare al massimo tale fenomeno

IL FENOMENO DELLA CONDUZIONE

Tutti i materiali trasferiscono calore da zone con più elevata temperatura a zone con più bassa temperatura. La conducibilità del calore (lambda) è una peculiarità specifica della materia: i migliori conduttori sono i metalli.
L’argento, ad esempio, a 0 gradi C° registra un valore lambda pari a 410 W/(m K).
Il vetro non è un buon conduttore (lambda = 0,8 W/(m K)), ma nel caso di una finestra non costituisce un efficace isolamento termico. I gas, invece, hanno una conducibilità molto ridotta. Ed è proprio su questa osservazione che parte e si basa il principio dei sistemi
vetrati isolanti di Ital-Plastick: sigillando ermeticamente due o tre vetrate al bordo si forma un cuscino d’aria, il cui valore lambda è 0,024 W/(m K). Il cuscino riduce efficacemente la conducibilità del calore dall’interno riscaldato all’esterno. Già in questo caso e rispetto a un vetro semplice, la vetrata isolante non coattizzata riduce di circa la metà la perdita di calore. Se poi l’intercapedine o le intercapedini vengono riempite anziché d’aria con Argon o Krypton, l’isolamento termico migliora ulteriormente. Tali gas nobili infatti hanno una minore conducibilità del calore: Argon=0,0177 W/(m K) e Krypton=0,00949 W/(m K.)
Concludendo, la dispersione termica per conduzione diminuisce con l’aumentare dell’intercapedine. Oltre a questo però, è fondamentale considerare un altro fenomeno: la convezione
Tutti i materiali trasferiscono calore da zone con più elevata temperatura a zone con più bassa temperatura. La conducibilità del calore (lambda) è una peculiarità specifica della materia: i migliori conduttori sono i metalli. L’argento, ad esempio, a 0 gradi C° registra un valore lambda pari a 410 W/(m K). Il vetro non è un buon conduttore (lambda = 0,8 W/(m K)), ma nel caso di una finestra non costituisce un efficace isolamento termico. I gas, invece, hanno una conducibilità molto ridotta. Ed è proprio su questa osservazione che parte e si basa il principio dei sistemi vetrati isolanti di Ital-Plastick: sigillando ermeticamente due o tre vetrate al bordo si forma un cuscino d’aria, il cui valore lambda è 0,024 W/(m K). Il cuscino riduce efficacemente la conducibilità del calore dall’interno riscaldato all’esterno. Già in questo caso e rispetto a un vetro semplice, la vetrata isolante non coattizzata riduce di circa la metà la perdita di calore. Se poi l’intercapedine o le intercapedini vengono riempite anziché d’aria con Argon o Krypton, l’isolamento termico migliora ulteriormente. Tali gas nobili infatti hanno una minore conducibilità del calore: Argon=0,0177 W/(m K) e Krypton=0,00949 W/(m K.) Concludendo, la dispersione termica per conduzione diminuisce con l’aumentare dell’intercapedine. Oltre a questo però, è fondamentale considerare un altro fenomeno: la convezione

IL FENOMENO DELLA CONVEZIONE

Particelle riscaldate di un gas o di un liquido si muovono per espansione o contrazione e vengono trascinate verso l’alto assieme alla loro energia: tale trasferimento di calore, che avviene attraverso lo spostamento della materia, viene definito convezione. Nello specifico, analizzando cosa succede all’interno di un’intercapedine, il gas entra in contatto con la superficie più fredda del vetro esterno, cedendo calore e dando vita a un moto circolare. Raffreddato, infatti, il gas si sposta verso il basso, incontra il giunto inferiore e, a contatto con la superficie calda del vetro interno che cede il suo calore, si riscalda nuovamente salendo verso l’alto. Qui, trova il giunto superiore ed entra nuovamente in contatto con il vetro esterno più freddo. Il continuo apporto di calore dato dall’ambiente riscaldato mantiene vivo questo fenomeno detto “moto convettivo”. Questo movimento ha però bisogno di uno spazio minimo per avvenire e, se l’intercapedine è contenuta, non influisce particolarmente. Per ogni tipo di gas, dunque, esiste una dimensione ideale di intercapedine, superata la quale i moti convettivi aumentano: per l’Argon lo spessore di intercapedine ottimale è di 15-16 mm, mentre per il Krypton è di 10-12 mm. Nelle intercapedini con dimensioni inferiori a questi valori, il contenuto minore di materiale causa un minore isolamento termico per conduzione e una maggiore dispersione. Nelle intercapedini di dimensione superiore, invece, l’azione dovuta alla presenza di più materiale e il fenomeno di conduzione che essa origina vengono compensati dalla maggior trasmissione di calore per convezione: superando dunque gli spessori adeguati, il valore di isolamento termico rimane stabile, se non negativo. Se invece si rispettano le misure ideali, la dispersione termica per convezione e conduzione viene ridotta efficacemente.
Particelle riscaldate di un gas o di un liquido si muovono per espansione o contrazione e vengono trascinate verso l’alto assieme alla loro energia: tale trasferimento di calore, che avviene attraverso lo spostamento della materia, viene definito convezione.
Nello specifico, analizzando cosa succede all’interno di un’intercapedine, il gas entra in contatto con la superficie più fredda del vetro esterno, cedendo calore e dando vita a un moto circolare. Raffreddato, infatti, il gas si sposta verso il basso, incontra il giunto inferiore e, a contatto con la superficie calda del vetro interno che cede il suo calore, si riscalda nuovamente salendo verso l’alto.
Qui, trova il giunto superiore ed entra nuovamente in contatto con il vetro esterno più freddo. Il continuo apporto di calore dato dall’ambiente riscaldato mantiene vivo questo fenomeno detto “moto convettivo”.
Questo movimento ha però bisogno di uno spazio minimo per avvenire e, se l’intercapedine è contenuta, non influisce particolarmente. Per ogni tipo di gas, dunque, esiste una dimensione ideale di intercapedine, superata la quale i moti convettivi aumentano: per l’Argon lo spessore di intercapedine ottimale è di 15-16 mm, mentre per il Krypton è di 10-12 mm. Nelle intercapedini con dimensioni inferiori a questi valori, il contenuto minore di materiale causa un minore isolamento termico per conduzione e una maggiore dispersione. Nelle intercapedini di dimensione superiore, invece, l’azione dovuta alla presenza di più materiale e il fenomeno di conduzione che essa origina vengono compensati dalla maggior trasmissione di calore per convezione: superando dunque gli spessori adeguati, il valore di isolamento termico rimane stabile, se non negativo. Se invece si rispettano le misure ideali, la dispersione termica per convezione e conduzione viene ridotta efficacemente.

IL FENOMENO DELL’IRRAGGIAMENTO

La trasmissione del calore attraverso l’irraggiamento si verifica per onde elettromagnetiche (l’esempio più naturale di irraggiamento è quello del sole che, emettendo calore, giunge fin sulla superficie terrestre): nel momento in cui avviene la radiazione, questa colpisce la superficie del corpo e viene in parte riflessa, in parte assorbita, in parte trasmessa attraverso il corpo stesso. La somma di questi tre fenomeni dovrebbe essere sempre uguale al valore dell’energia incidente, secondo il principio di conservazione dell’energia. Solitamente come riferimento si prende l’energia incidente: i tre valori danno una somma pari ad 1, se espressi come frazione, oppure pari a 100, se espressi in percentuale.

La suddivisione dell’energia radiante incidente nelle sue tre componenti “riflessa- assorbita-trasmessa” dipende dalle caratteristiche fisiche del materiale. Nel caso di un corpo nero, ad esempio, questo assorbe completamente l’energia incidente senza trasmetterla o rifletterla: un comportamento ideale, che però non è rappresentativo dei materiali reali.
La quantità di energia assorbita da un corpo porta al riscaldamento dello stesso. Contrariamente, l’energia da esso emanata ne determina il raffreddamento. Tornando all’esempio del corpo nero, possiamo dire che è il corpo che meglio assorbe energia a più bassa temperatura o che perde energia a più alta temperatura. Per una maggior comprensione, risulta facile confrontare il comportamento reale delle superfici di un corpo con quelle di un corpo nero. Il rapporto tra l’energia assorbita (o emanata) da un corpo reale e un corpo nero viene definita emissività: più è limitata l’emissività, più è limitato lo scambio termico per irraggiamento.
Torniamo a prendere come unità di misura di comparazione un corpo nero ideale: la sua emissività viene posta pari ad 1. Un valore di emissività prossimo a 1 (assorbimento totale), dunque, sta a significare che la superficie è in grado di emettere o assorbire il massimo dell’energia. Al contrario, un valore prossimo a 0 (riflessione totale), indica che l’energia viene assorbita totalmente dalla superficie del corpo, e che tale corpo non fungerà da fonte di calore.
La trasmissione del calore attraverso l’irraggiamento si verifica per onde elettromagnetiche (l’esempio più naturale di irraggiamento è quello del sole che, emettendo calore, giunge fin sulla superficie terrestre): nel momento in cui avviene la radiazione, questa colpisce la superficie del corpo e viene in parte riflessa, in parte assorbita, in parte trasmessa attraverso il corpo stesso. La somma di questi tre fenomeni dovrebbe essere sempre uguale al valore dell’energia incidente, secondo il principio di conservazione dell’energia. Solitamente come riferimento si prende l’energia incidente: i tre valori danno una somma pari ad 1, se espressi come frazione, oppure pari a 100, se espressi in percentuale. La suddivisione dell’energia radiante incidente nelle sue tre componenti “riflessa- assorbita-trasmessa” dipende dalle caratteristiche fisiche del materiale. Nel caso di un corpo nero, ad esempio, questo assorbe completamente l’energia incidente senza trasmetterla o rifletterla: un comportamento ideale, che però non è rappresentativo dei materiali reali. La quantità di energia assorbita da un corpo porta al riscaldamento dello stesso. Contrariamente, l’energia da esso emanata ne determina il raffreddamento. Tornando all’esempio del corpo nero, possiamo dire che è il corpo che meglio assorbe energia a più bassa temperatura o che perde energia a più alta temperatura. Per una maggior comprensione, risulta facile confrontare il comportamento reale delle superfici di un corpo con quelle di un corpo nero. Il rapporto tra l’energia assorbita (o emanata) da un corpo reale e un corpo nero viene definita emissività: più è limitata l’emissività, più è limitato lo scambio termico per irraggiamento. Torniamo a prendere come unità di misura di comparazione un corpo nero ideale: la sua emissività viene posta pari ad 1. Un valore di emissività prossimo a 1 (assorbimento totale), dunque, sta a significare che la superficie è in grado di emettere o assorbire il massimo dell’energia. Al contrario, un valore prossimo a 0 (riflessione totale), indica che l’energia viene assorbita totalmente dalla superficie del corpo, e che tale corpo non fungerà da fonte di calore.

IL GIUNTO PERIMETRALE DEI VETRI ITAL-PLASTICK

A incidere molto nell’isolamento termico di una finestra è anche il materiale del giunto perimetrale o del distanziatore. I giunti tradizionali di una vetrata sono per lo più costituiti da profili di alluminio, riempiti di sostanze disidratanti (sali) e da una doppia sigillatura realizzata con materiali elastici. L’alluminio, perfetto conduttore di calore, contribuisce a creare un ponte termico che è causa diretta di un abbassamento di temperatura nella zona perimetrale della vetrata. Si verifica così una significativa perdita di calore e la conseguente comparsa di condensa lungo il bordo del vetro. Per ovviare a questo problema, Ital-Plastick ha studiato e sviluppato un range di soluzioni che prevede l’adozione di profili distanziatori in acciaio inox, materie plastiche, o giunti in materiale organico la cui conducibilità è comunque inferiore a quella dell’alluminio. Queste scelte costruttive contribuiscono a diminuire il cosiddetto valore psi ovvero il coefficiente di trasmissione termica lineare sul
bordo del vetro espresso in W/(m K), abbattendo più del 50% le dispersioni perimetrali rispetto a un vetro isolante con profilo in alluminio. In tal modo, si ottiene una perfetta ottimizzazione della temperatura di superficie lungo il bordo della finestra, con la conseguente riduzione di condensa nel caso in cui aumenti il tasso di umidità interno. Per misurare tale fenomeno si utilizza il fattore di temperatura minima fRsi secondo la norma UNI EN ISO 10211, valore che per una vetrata con giunto “caldo” risulta essere fino al 25% superiore rispetto a quello di una vetrata con giunto in alluminio. Non solo: l’impiego del giunto caldo ottimizza anche il valore complessivo U della finestra: la determinazione del valore Uw, secondo la norma UNI EN ISO 10077-1, considera infatti anche la trasmittanza termica lineare espressa in valore psi. Grazie ai vari giunti proposti da ItalPlastick, il valore Uw della finestra passa da 0,1 a 0,2 W/(mq K), con un miglioramento del 10% rispetto al valore di trasmittanza totale.
A incidere molto nell’isolamento termico di una finestra è anche il materiale del giunto perimetrale o del distanziatore. I giunti tradizionali di una vetrata sono per lo più costituiti da profili di alluminio, riempiti di sostanze disidratanti (sali) e da una doppia sigillatura realizzata con materiali elastici. L’alluminio, perfetto conduttore di calore, contribuisce a creare un ponte termico che è causa diretta di un abbassamento di temperatura nella zona perimetrale della vetrata. Si verifica così una significativa perdita di calore e la conseguente comparsa di condensa lungo il bordo del vetro. Per ovviare a questo problema, Ital-Plastick ha studiato e sviluppato un range di soluzioni che prevede l’adozione di profili distanziatori in acciaio inox, materie plastiche, o giunti in materiale organico la cui conducibilità è comunque inferiore a quella dell’alluminio. Queste scelte costruttive contribuiscono a diminuire il cosiddetto valore psi ovvero il coefficiente di trasmissione termica lineare sul bordo del vetro espresso in W/(m K), abbattendo più del 50% le dispersioni perimetrali rispetto a un vetro isolante con profilo in alluminio. In tal modo, si ottiene una perfetta ottimizzazione della temperatura di superficie lungo il bordo della finestra, con la conseguente riduzione di condensa nel caso in cui aumenti il tasso di umidità interno. Per misurare tale fenomeno si utilizza il fattore di temperatura minima fRsi secondo la norma UNI EN ISO 10211, valore che per una vetrata con giunto “caldo” risulta essere fino al 25% superiore rispetto a quello di una vetrata con giunto in alluminio. Non solo: l’impiego del giunto caldo ottimizza anche il valore complessivo U della finestra: la determinazione del valore Uw, secondo la norma UNI EN ISO 10077-1, considera infatti anche la trasmittanza termica lineare espressa in valore psi. Grazie ai vari giunti proposti da ItalPlastick, il valore Uw della finestra passa da 0,1 a 0,2 W/(mq K), con un miglioramento del 10% rispetto al valore di trasmittanza totale.
Uw = Af • Uf + Ag • Ug + Lg • Ψ / (Af + Ag)

Uw = Valore U finestra
Af = Superficie telaio
Uf = Valore U telaio
Ag = Superficie vetro
Ug = Valore U vetro
Lg = Perimetro vetro
Ψ = Coefficiente di trasmissione termica lineare del bordo della vetro

L’INNOVAZIONE DEI COATING BASSO EMISSIVI

La rivoluzionaria messa appunto dei coating basso emissivi e il loro impiego nel settore del serramento e delle finestre ha portato ad una riduzione decisiva della dispersione termica attraverso il vetro. Oggi è possibile progettare superfici vetrate più ampie, rispondendo con soluzioni isolanti adeguate alle esigenze estetiche e funzionali dell’architettura moderna.
Ma in che cosa consiste il coating basso emissivo? Semplice: sul vetro vengono fissati microscopici strati singoli di circa 0,1 micron di spessore, di varia tipologia e con caratteristiche fisiche diverse. Il coating più comune è oggi quello funzionale a base d’argento, rivestito a sua volta di altri ossidi di metallo, depositati sul vetro con un processo di vaporizzazione sotto vuoto spinto. Gli ossidi di metallo modificano di poco le proprietà spettrofotometriche ed estetiche del vetro, che mantiene un’ottima neutralità, pur assumendo una colorazione leggermente diversa da quella del vetro non trattato, spesso non riconoscibile.
Dal punto di vista della radiazione infrarossa però le qualità termiche di una lastra con deposito metallico sono molto interessanti, visto che l’emissività passa da 0,837 a valori inferiori a 0,1. Attualmente lo standard tecnico è un’emissività di 0,03, un valore del 95% inferiore a quello di un vetro normale. Nel caso di un deposito di solo argento l’emissività si riduce ancor più, raggiungendo un valore di 0,02.
Applicando tali principi alle proprie finestre, Ital-Plastick impiega vetri coatizzati in sistemi vetrati isolanti che prevedono il deposito metallico verso l’intercapedine: in questo modo, il vetro assorbe il calore dall’ambiente interno riscaldato. Allo stesso tempo, il deposito basso emissivo contrasta l’irraggiamento verso l’esterno, con una remissione che si rinnova verso l’interno. Si annulla così la dispersione di calore per irraggiamento. Per ridurre ancora di più la trasmittanza termica del vetro, poi, Ital-Plastick utilizza vetrate isolanti triple, realizzate con doppio vetro basso emissivo.
La rivoluzionaria messa appunto dei coating basso emissivi e il loro impiego nel settore del serramento e delle finestre ha portato ad una riduzione decisiva della dispersione termica attraverso il vetro. Oggi è possibile progettare superfici vetrate più ampie, rispondendo con soluzioni isolanti adeguate alle esigenze estetiche e funzionali dell’architettura moderna. Ma in che cosa consiste il coating basso emissivo? Semplice: sul vetro vengono fissati microscopici strati singoli di circa 0,1 micron di spessore, di varia tipologia e con caratteristiche fisiche diverse. Il coating più comune è oggi quello funzionale a base d’argento, rivestito a sua volta di altri ossidi di metallo, depositati sul vetro con un processo di vaporizzazione sotto vuoto spinto. Gli ossidi di metallo modificano di poco le proprietà spettrofotometriche ed estetiche del vetro, che mantiene un’ottima neutralità, pur assumendo una colorazione leggermente diversa da quella del vetro non trattato, spesso non riconoscibile. Dal punto di vista della radiazione infrarossa però le qualità termiche di una lastra con deposito metallico sono molto interessanti, visto che l’emissività passa da 0,837 a valori inferiori a 0,1. Attualmente lo standard tecnico è un’emissività di 0,03, un valore del 95% inferiore a quello di un vetro normale. Nel caso di un deposito di solo argento l’emissività si riduce ancor più, raggiungendo un valore di 0,02. Applicando tali principi alle proprie finestre, Ital-Plastick impiega vetri coatizzati in sistemi vetrati isolanti che prevedono il deposito metallico verso l’intercapedine: in questo modo, il vetro assorbe il calore dall’ambiente interno riscaldato. Allo stesso tempo, il deposito basso emissivo contrasta l’irraggiamento verso l’esterno, con una remissione che si rinnova verso l’interno. Si annulla così la dispersione di calore per irraggiamento. Per ridurre ancora di più la trasmittanza termica del vetro, poi, Ital-Plastick utilizza vetrate isolanti triple, realizzate con doppio vetro basso emissivo.

COME CALCOLARE LA TEMPERATURA SUPERFICIALE DI UN VETRO

Un vantaggio ulteriore dato dall’impiego e dall’isolamento termico dei vetri basso emissivi è una più confortevole temperatura superficiale del vetro interno. La temperatura della superficie del vetro interno è determinata dalla differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno, e dal valore Ug dei vetri.
Ma come si può calcolare la temperatura superficiale del vetro interno? Semplice: attraverso la trasmittanza Ug del vetro e supponendo una resistenza termica della superficie interna pari a 0,13 mq K/W sarà sufficiente applicare la seguente equazione:

Θsi = Θi – (Θi – Θe) • U g • 0,13
Θsi = Temperatura superficie vetro interna
Θi = Temperatura ambiente interno
Θe = Temperatura esterna

In condizioni climatiche invernali si può notare come riducendo la trasmittanza Ug si innalzi la temperatura superficiale del vetro interno. Risolvendo l’equazione e ipotizzando una temperatura interna di 20°C, si ottengono i valori di temperatura superficiale interna riportati come da tabella, calcolati in base a due diverse temperature esterne. Analizzando diversi valori, si nota che grazie al trattamento coatizzante si ottiene una riduzione della differenza di temperatura tra vetro e ambiente interno, riduzione che è eccellente rispetto al caso del vetro semplice, ma assai apprezzabile anche rispetto al caso del vetro isolante non coatizzato. Nei vetri isolanti basso emissivi, poi, la temperatura superficiale del vetro interno ha un valore molto vicino alla temperatura dell’ambiente interno: in termini di comfort climatico e percezione termica, avvicinandosi a queste superfici non si avverte una sensazione di raffreddamento corporeo, ma un benessere totale. Concludendo, se si diminuisce la trasmittanza dei vetri (aumentandone la resistenza termica), si riduce il fabbisogno energetico accrescendo contemporaneamente il benessere di chi vive nell’ambiente interno.
Un vantaggio ulteriore dato dall’impiego e dall’isolamento termico dei vetri basso emissivi è una più confortevole temperatura superficiale del vetro interno. La temperatura della superficie del vetro interno è determinata dalla differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno, e dal valore Ug dei vetri. Ma come si può calcolare la temperatura superficiale del vetro interno? Semplice: attraverso la trasmittanza Ug del vetro e supponendo una resistenza termica della superficie interna pari a 0,13 mq K/W sarà sufficiente applicare la seguente equazione:

Θsi = Θi – (Θi – Θe) • U g • 0,13
Θsi = Temperatura superficie vetro interna
Θi = Temperatura ambiente interno
Θe = Temperatura esterna

In condizioni climatiche invernali si può notare come riducendo la trasmittanza Ug si innalzi la temperatura superficiale del vetro interno. Risolvendo l’equazione e ipotizzando una temperatura interna di 20°C, si ottengono i valori di temperatura superficiale interna riportati come da tabella, calcolati in base a due diverse temperature esterne. Analizzando diversi valori, si nota che grazie al trattamento coatizzante si ottiene una riduzione della differenza di temperatura tra vetro e ambiente interno, riduzione che è eccellente rispetto al caso del vetro semplice, ma assai apprezzabile anche rispetto al caso del vetro isolante non coatizzato. Nei vetri isolanti basso emissivi, poi, la temperatura superficiale del vetro interno ha un valore molto vicino alla temperatura dell’ambiente interno: in termini di comfort climatico e percezione termica, avvicinandosi a queste superfici non si avverte una sensazione di raffreddamento corporeo, ma un benessere totale. Concludendo, se si diminuisce la trasmittanza dei vetri (aumentandone la resistenza termica), si riduce il fabbisogno energetico accrescendo contemporaneamente il benessere di chi vive nell’ambiente interno.

DISTANZIATORE SUPER SPACER®

Efficienza energetica: tutti ne parlano. Come saprete, i costi energetici sono destinati ad aumentare. E tutti noi dobbiano fare qualcosa per ridurre i consumi di CO2. è importante scegliere doppi vetri in grado di farvi risparmiare veramente energia e denaro – anche in futuro.
La maggior parte dei doppi vetri tradizionali prevede una barra di alluminuio o metallo tra i pannelli di vetro, che tuttavia contribuisce a disperdere il calore.
Scegliendo le finestre dotate di Super Spacer® è possibile ridurre significativamente i costi di riscaldamento. Sostituendo le vecchie finestre con finestre dotate della tecnologia di risparmio energetico Super Spacer® è possibile tagliare i costi di riscaldamento di oltre il 20% e ridurre significativamente il proprio consumo di impronta di CO2 per molti anni.
Efficienza energetica: tutti ne parlano. Come saprete, i costi energetici sono destinati ad aumentare. E tutti noi dobbiano fare qualcosa per ridurre i consumi di CO2. è importante scegliere doppi vetri in grado di farvi risparmiare veramente energia e denaro – anche in futuro. La maggior parte dei doppi vetri tradizionali prevede una barra di alluminuio o metallo tra i pannelli di vetro, che tuttavia contribuisce a disperdere il calore. Scegliendo le finestre dotate di Super Spacer® è possibile ridurre significativamente i costi di riscaldamento. Sostituendo le vecchie finestre con finestre dotate della tecnologia di risparmio energetico Super Spacer® è possibile tagliare i costi di riscaldamento di oltre il 20% e ridurre significativamente il proprio consumo di impronta di CO2 per molti anni.

TIPOLOGIE VETRI

Sanco Sun Combi
Sanco Safe
Sanco Control
Sanco Zero
Sanco Phon
Sanco Plus
Sanco Selekt
Sanco Phon Sc
Sanco Acs

UW

1.3

VETRO

4/16 AR/4 Zero®

CONDUTTANZA 2D (LF2D)

0.351 W/mK

LARGHEZZA TELAIO (BF)

110.12 mm

TEMPERATURA INTERNA

20.00 °C

TEMPERATURA ESTERNA

0.00 °C

UMIDITÀ INTERNA

40.00%

(dimensioni di riferimento F1ADK 100x150 cm)

INGLESINE

Per realizzare finestrature dal perfetto stile inglese o particolarmente classiche, è possibile scegliere di montare sulla superficie del vetro i listelli Ital-Plastick, disponibili in diversi materiali e tipologie di finitura

TIPOLOGIE

TENDINE INTERNE

Le tendine all’interno della vetrocamera consentono
di risolvere il problema della luce e del calore,
una soluzione duratura che non comporta alcuna
manutenzione, la tendina si trova all’interno della
vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge
dalla polvere, sporco e dagli agenti atmosferici il
tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro.
– Non si sporcano
– Non si danneggiano
– Hanno lunga durata
– Non richiedono manutenzione
– Proteggono dal sole e dal calore
– Non invecchiano
– Garantiscono la privacy
– Il design minimale rispetta e valorizza ogni
ambiente

VENEZIANA

Il modello VENEZIANA è un sistema brevettato magnetico che permette un movimento manuale per
l’orientamento e il sollevamento della veneziana inserita nella vetrocamera con intercapedine da 16
mm.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Il modello VENEZIANA è un sistema brevettato magnetico che permette un movimento manuale per l’orientamento e il sollevamento della veneziana inserita nella vetrocamera con intercapedine da 16 mm. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

PLISSÈ

Le tende plissè sono realizzate in tessuto Verosol®
rivestito con molecole d’alluminio o Vanity e inserite in vetrocamera con intercapedine di 20 mm o
22 mm, il movimento è sempre dato da un sistema
magnetico brevettato a movimentazione manuale
per il sollevamento della tenda.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Le tende plissè sono realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole d’alluminio o Vanity e inserite in vetrocamera con intercapedine di 20 mm o 22 mm, il movimento è sempre dato da un sistema magnetico brevettato a movimentazione manuale per il sollevamento della tenda. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

RULLO

Sistema brevettato magnetico, a movimentazione
manuale, con funzione di sollevamento per tende
rullo inserite in vetrocamera da 27 mm. Tenda realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole
d’alluminio. Il fondale ed il tessuto scorrono all’interno di una guida laterale. Il corretto svolgimento
del tessuto è assicurato da un’apposita mantovana, mentre un doppio finecorsa meccanico ne garantisce l’arresto nelle posizioni estreme.
La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un
ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e
dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

Sistema brevettato magnetico, a movimentazione manuale, con funzione di sollevamento per tende rullo inserite in vetrocamera da 27 mm. Tenda realizzate in tessuto Verosol® rivestito con molecole d’alluminio. Il fondale ed il tessuto scorrono all’interno di una guida laterale. Il corretto svolgimento del tessuto è assicurato da un’apposita mantovana, mentre un doppio finecorsa meccanico ne garantisce l’arresto nelle posizioni estreme. La tenda si trova all’interno della vetrocamera in un ambiente sigillato che la protegge dalla polvere e dagli agenti atmosferici il tutto senza alterare le capacità isolanti del vetro

ZANZARIERE

ZANZARIERE SU MISURA SENZA COMPROMETTERE L’ESTETICA DELLE FINESTRE

Una protezione certa anche dai fastidiosi insetti,
senza alterare la bellezza delle proprie finestre. I
sistemi zanzariera adottati da Ital-Plastick vengono
disegnati e costruiti su misura, per adattarsi alle
molteplici esigenze installative.

GALLERY

IL VETRO CHE TI FA RISPARMIARE

Perchè scegliere i vetri basso emissivi coatizzati Ital-Plastick

Per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, è importante considerare il ruolo fondamentale giocato dai serramenti e dalle strutture finestra. In un’abitazione, infatti, questi elementi costruttivi sono responsabili per più di un terzo della dispersione termica, anche se integri e nuovi. Partendo da tale presupposto è quindi importante optare per la sostituzione dei vecchi vetri con evolute vetrate isolanti basso emissive. Risultato? una significativa riduzione del fabbisogno energetico, un notevole risparmio dei costi di riscaldamento con un conseguente abbattimento dell’inquinamento
Per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, è importante considerare il ruolo fondamentale giocato dai serramenti e dalle strutture finestra. In un’abitazione, infatti, questi elementi costruttivi sono responsabili per più di un terzo della dispersione termica, anche se integri e nuovi. Partendo da tale presupposto è quindi importante optare per la sostituzione dei vecchi vetri con evolute vetrate isolanti basso emissive. Risultato? una significativa riduzione del fabbisogno energetico, un notevole risparmio dei costi di riscaldamento con un conseguente abbattimento dell’inquinamento

LA TRASMITTANZA TERMICA DEI VETRI ITAL-PLASTICK

L’isolamento termico dei vetri si calcola agevolmente attraverso la trasmittanza termica della superficie vetrata, espressa tramite il valore Ug, dove “g” sta per “glazing”(vetratura in inglese). Chiamato un tempo valore “K”, il valore Ug rileva la perdita di calore per unità di tempo attraverso un metro quadrato di componente, alla differenza di temperatura di 1 Kelvin (1 grado centigrado) tra interno ed esterno: più diminuisce il valore Ug, minore è la dispersione di calore e maggiore l’isolamento termico. Il calcolo del valore Ug può essere effettuato in base alla normativa UNI EN 673 o secondo la norma UNI EN 674.
Nel primo caso vengono valutati tutti i fattori che incidono nella perdita di calore attraverso il vetro: spessore dell’intercapedine, tipo di gas impiegato, grado di riempimento, remissività del vetro, etc.

Una struttura vetrata tradizionale, realizzata con vetrocamera non basso emissiva e semplice aria nell’intercapedine, raggiunge un valore Ug di 2,7 W /(mq K), con un dimezzamento della dispersione di calore rispetto al vetro semplice (5,8 W/(mq K): tale valore però è ancora troppo elevato rispetto ai componenti di costruzione opachi, nei quali si riscontra un valore Ug inferiore a 1 W/(mq K).

Un vetro isolante con coating neutro invece giunge, senza impiego di gas, a un valore Ug di circa 1,4 W/(mq K), dimezzando a sua volta le perdite di calore rispetto a quelle del vetrocamera tradizionale.
Se poi si riempie l’intercapedine di gas Argon, il valore diminuisce ulteriormente giungendo a 1,1 W/(mq K), con una riduzione della dispersione del 60%. Con l’utilizzo di vetrate isolanti triple, che prevedono due vetri basso emissivi, con gas Argon si ottiene un ulteriore riduzione del valore Ug a 0,7 W/(mq K), se non addirittura di 0,5 W/(mq K). Nella finestra è comunque importante non considerare solo il vetro, ma anche il telaio. Questo influisce molto dal punto di vista termico: la sua trasmittanza viene indicata con il simbolo Uf, dove “f” sta per “frame” (“telaio” in inglese). Il valore totale di trasmittanza delle finestra, valore Uw (dall’inglese “window”) è quindi dato dalla somma dei valori U dei singoli componenti, in proporzione alla loro area e rispetto alla superficie totale dell’elemento finito.
L’isolamento termico dei vetri si calcola agevolmente attraverso la trasmittanza termica della superficie vetrata, espressa tramite il valore Ug, dove “g” sta per “glazing”(vetratura in inglese). Chiamato un tempo valore “K”, il valore Ug rileva la perdita di calore per unità di tempo attraverso un metro quadrato di componente, alla differenza di temperatura di 1 Kelvin (1 grado centigrado) tra interno ed esterno: più diminuisce il valore Ug, minore è la dispersione di calore e maggiore l’isolamento termico. Il calcolo del valore Ug può essere effettuato in base alla normativa UNI EN 673 o secondo la norma UNI EN 674. Nel primo caso vengono valutati tutti i fattori che incidono nella perdita di calore attraverso il vetro: spessore dell’intercapedine, tipo di gas impiegato, grado di riempimento, remissività del vetro, etc. Una struttura vetrata tradizionale, realizzata con vetrocamera non basso emissiva e semplice aria nell’intercapedine, raggiunge un valore Ug di 2,7 W /(mq K), con un dimezzamento della dispersione di calore rispetto al vetro semplice (5,8 W/(mq K): tale valore però è ancora troppo elevato rispetto ai componenti di costruzione opachi, nei quali si riscontra un valore Ug inferiore a 1 W/(mq K). Un vetro isolante con coating neutro invece giunge, senza impiego di gas, a un valore Ug di circa 1,4 W/(mq K), dimezzando a sua volta le perdite di calore rispetto a quelle del vetrocamera tradizionale. Se poi si riempie l’intercapedine di gas Argon, il valore diminuisce ulteriormente giungendo a 1,1 W/(mq K), con una riduzione della dispersione del 60%. Con l’utilizzo di vetrate isolanti triple, che prevedono due vetri basso emissivi, con gas Argon si ottiene un ulteriore riduzione del valore Ug a 0,7 W/(mq K), se non addirittura di 0,5 W/(mq K). Nella finestra è comunque importante non considerare solo il vetro, ma anche il telaio. Questo influisce molto dal punto di vista termico: la sua trasmittanza viene indicata con il simbolo Uf, dove “f” sta per “frame” (“telaio” in inglese). Il valore totale di trasmittanza delle finestra, valore Uw (dall’inglese “window”) è quindi dato dalla somma dei valori U dei singoli componenti, in proporzione alla loro area e rispetto alla superficie totale dell’elemento finito.

COME AVVIENE LO SCAMBIO TERMICO

Sono tre i fenomeni principali attraverso i quali l’involucro edilizio dà forma al cosiddetto scambio termico: l’irraggiamento, la convezione, la conduzione.

La conduzione
Tra due corpi posti a diretto contatto tra loro, così come all’interno di un solo corpo, avviene un trasferimento di energia verso la zona a più bassa temperatura. Tale flusso di calore dipende dalla conducibilità dei materiali implicati e dalla loro differenza di temperatura.

La convenzione
Con l’aumento della temperatura, qualsiasi fluido liquido o gassoso si espande e diminuisce di densità, dando origine a moti chiamati “di convezione”. Durante questi moti, il fluido freddo scende verso il basso, mentre quello caldo sale verso l’alto: proprio nel momento in cui avviene il movimento della massa fluida, si verifica un trasferimento di calore. Solitamente, la trasmissione per convezione ha luogo tra un fluido e una superficie.

L’irraggiamento
Ogni corpo riscaldato emette calore. Tale fenomeno si chiama “irraggiamento” e dipende dalla remissività dei corpi e dalla differenza di temperatura. In inverno, la vetrata rappresenta, come l’involucro edilizio, un’unità divisoria tra ambiente interno-riscaldato e ambiente esterno-freddo, unità attraverso la quale si verifica una perdita di calore dall’interno verso l’esterno. L’irraggiamento delle strutture vetrate incide di circa il 70% sulla perdita di calore complessiva: per questo, è importante partire da qui e intervenire efficacemente per neutralizzare al massimo tale fenomeno
Sono tre i fenomeni principali attraverso i quali l’involucro edilizio dà forma al cosiddetto scambio termico: l’irraggiamento, la convezione, la conduzione.

La conduzione
Tra due corpi posti a diretto contatto tra loro, così come all’interno di un solo corpo, avviene un trasferimento di energia verso la zona a più bassa temperatura. Tale flusso di calore dipende dalla conducibilità dei materiali implicati e dalla loro differenza di temperatura.

La convenzione
Con l’aumento della temperatura, qualsiasi fluido liquido o gassoso si espande e diminuisce di densità, dando origine a moti chiamati “di convezione”. Durante questi moti, il fluido freddo scende verso il basso, mentre quello caldo sale verso l’alto: proprio nel momento in cui avviene il movimento della massa fluida, si verifica un trasferimento di calore. Solitamente, la trasmissione per convezione ha luogo tra un fluido e una superficie.

L’irraggiamento
Ogni corpo riscaldato emette calore. Tale fenomeno si chiama “irraggiamento” e dipende dalla remissività dei corpi e dalla differenza di temperatura. In inverno, la vetrata rappresenta, come l’involucro edilizio, un’unità divisoria tra ambiente interno-riscaldato e ambiente esterno-freddo, unità attraverso la quale si verifica una perdita di calore dall’interno verso l’esterno. L’irraggiamento delle strutture vetrate incide di circa il 70% sulla perdita di calore complessiva: per questo, è importante partire da qui e intervenire efficacemente per neutralizzare al massimo tale fenomeno

IL FENOMENO DELLA CONDUZIONE

Tutti i materiali trasferiscono calore da zone con più elevata temperatura a zone con più bassa temperatura. La conducibilità del calore (lambda) è una peculiarità specifica della materia: i migliori conduttori sono i metalli.
L’argento, ad esempio, a 0 gradi C° registra un valore lambda pari a 410 W/(m K).
Il vetro non è un buon conduttore (lambda = 0,8 W/(m K)), ma nel caso di una finestra non costituisce un efficace isolamento termico. I gas, invece, hanno una conducibilità molto ridotta. Ed è proprio su questa osservazione che parte e si basa il principio dei sistemi
vetrati isolanti di Ital-Plastick: sigillando ermeticamente due o tre vetrate al bordo si forma un cuscino d’aria, il cui valore lambda è 0,024 W/(m K). Il cuscino riduce efficacemente la conducibilità del calore dall’interno riscaldato all’esterno. Già in questo caso e rispetto a un vetro semplice, la vetrata isolante non coattizzata riduce di circa la metà la perdita di calore. Se poi l’intercapedine o le intercapedini vengono riempite anziché d’aria con Argon o Krypton, l’isolamento termico migliora ulteriormente. Tali gas nobili infatti hanno una minore conducibilità del calore: Argon=0,0177 W/(m K) e Krypton=0,00949 W/(m K.)
Concludendo, la dispersione termica per conduzione diminuisce con l’aumentare dell’intercapedine. Oltre a questo però, è fondamentale considerare un altro fenomeno: la convezione
Tutti i materiali trasferiscono calore da zone con più elevata temperatura a zone con più bassa temperatura. La conducibilità del calore (lambda) è una peculiarità specifica della materia: i migliori conduttori sono i metalli. L’argento, ad esempio, a 0 gradi C° registra un valore lambda pari a 410 W/(m K). Il vetro non è un buon conduttore (lambda = 0,8 W/(m K)), ma nel caso di una finestra non costituisce un efficace isolamento termico. I gas, invece, hanno una conducibilità molto ridotta. Ed è proprio su questa osservazione che parte e si basa il principio dei sistemi vetrati isolanti di Ital-Plastick: sigillando ermeticamente due o tre vetrate al bordo si forma un cuscino d’aria, il cui valore lambda è 0,024 W/(m K). Il cuscino riduce efficacemente la conducibilità del calore dall’interno riscaldato all’esterno. Già in questo caso e rispetto a un vetro semplice, la vetrata isolante non coattizzata riduce di circa la metà la perdita di calore. Se poi l’intercapedine o le intercapedini vengono riempite anziché d’aria con Argon o Krypton, l’isolamento termico migliora ulteriormente. Tali gas nobili infatti hanno una minore conducibilità del calore: Argon=0,0177 W/(m K) e Krypton=0,00949 W/(m K.) Concludendo, la dispersione termica per conduzione diminuisce con l’aumentare dell’intercapedine. Oltre a questo però, è fondamentale considerare un altro fenomeno: la convezione

IL FENOMENO DELLA CONVEZIONE

Particelle riscaldate di un gas o di un liquido si muovono per espansione o contrazione e vengono trascinate verso l’alto assieme alla loro energia: tale trasferimento di calore, che avviene attraverso lo spostamento della materia, viene definito convezione. Nello specifico, analizzando cosa succede all’interno di un’intercapedine, il gas entra in contatto con la superficie più fredda del vetro esterno, cedendo calore e dando vita a un moto circolare. Raffreddato, infatti, il gas si sposta verso il basso, incontra il giunto inferiore e, a contatto con la superficie calda del vetro interno che cede il suo calore, si riscalda nuovamente salendo verso l’alto. Qui, trova il giunto superiore ed entra nuovamente in contatto con il vetro esterno più freddo. Il continuo apporto di calore dato dall’ambiente riscaldato mantiene vivo questo fenomeno detto “moto convettivo”. Questo movimento ha però bisogno di uno spazio minimo per avvenire e, se l’intercapedine è contenuta, non influisce particolarmente. Per ogni tipo di gas, dunque, esiste una dimensione ideale di intercapedine, superata la quale i moti convettivi aumentano: per l’Argon lo spessore di intercapedine ottimale è di 15-16 mm, mentre per il Krypton è di 10-12 mm. Nelle intercapedini con dimensioni inferiori a questi valori, il contenuto minore di materiale causa un minore isolamento termico per conduzione e una maggiore dispersione. Nelle intercapedini di dimensione superiore, invece, l’azione dovuta alla presenza di più materiale e il fenomeno di conduzione che essa origina vengono compensati dalla maggior trasmissione di calore per convezione: superando dunque gli spessori adeguati, il valore di isolamento termico rimane stabile, se non negativo. Se invece si rispettano le misure ideali, la dispersione termica per convezione e conduzione viene ridotta efficacemente.
Particelle riscaldate di un gas o di un liquido si muovono per espansione o contrazione e vengono trascinate verso l’alto assieme alla loro energia: tale trasferimento di calore, che avviene attraverso lo spostamento della materia, viene definito convezione.
Nello specifico, analizzando cosa succede all’interno di un’intercapedine, il gas entra in contatto con la superficie più fredda del vetro esterno, cedendo calore e dando vita a un moto circolare. Raffreddato, infatti, il gas si sposta verso il basso, incontra il giunto inferiore e, a contatto con la superficie calda del vetro interno che cede il suo calore, si riscalda nuovamente salendo verso l’alto.
Qui, trova il giunto superiore ed entra nuovamente in contatto con il vetro esterno più freddo. Il continuo apporto di calore dato dall’ambiente riscaldato mantiene vivo questo fenomeno detto “moto convettivo”.
Questo movimento ha però bisogno di uno spazio minimo per avvenire e, se l’intercapedine è contenuta, non influisce particolarmente. Per ogni tipo di gas, dunque, esiste una dimensione ideale di intercapedine, superata la quale i moti convettivi aumentano: per l’Argon lo spessore di intercapedine ottimale è di 15-16 mm, mentre per il Krypton è di 10-12 mm. Nelle intercapedini con dimensioni inferiori a questi valori, il contenuto minore di materiale causa un minore isolamento termico per conduzione e una maggiore dispersione. Nelle intercapedini di dimensione superiore, invece, l’azione dovuta alla presenza di più materiale e il fenomeno di conduzione che essa origina vengono compensati dalla maggior trasmissione di calore per convezione: superando dunque gli spessori adeguati, il valore di isolamento termico rimane stabile, se non negativo. Se invece si rispettano le misure ideali, la dispersione termica per convezione e conduzione viene ridotta efficacemente.

IL FENOMENO DELL’IRRAGGIAMENTO

La trasmissione del calore attraverso l’irraggiamento si verifica per onde elettromagnetiche (l’esempio più naturale di irraggiamento è quello del sole che, emettendo calore, giunge fin sulla superficie terrestre): nel momento in cui avviene la radiazione, questa colpisce la superficie del corpo e viene in parte riflessa, in parte assorbita, in parte trasmessa attraverso il corpo stesso. La somma di questi tre fenomeni dovrebbe essere sempre uguale al valore dell’energia incidente, secondo il principio di conservazione dell’energia. Solitamente come riferimento si prende l’energia incidente: i tre valori danno una somma pari ad 1, se espressi come frazione, oppure pari a 100, se espressi in percentuale.

La suddivisione dell’energia radiante incidente nelle sue tre componenti “riflessa- assorbita-trasmessa” dipende dalle caratteristiche fisiche del materiale. Nel caso di un corpo nero, ad esempio, questo assorbe completamente l’energia incidente senza trasmetterla o rifletterla: un comportamento ideale, che però non è rappresentativo dei materiali reali.
La quantità di energia assorbita da un corpo porta al riscaldamento dello stesso. Contrariamente, l’energia da esso emanata ne determina il raffreddamento. Tornando all’esempio del corpo nero, possiamo dire che è il corpo che meglio assorbe energia a più bassa temperatura o che perde energia a più alta temperatura. Per una maggior comprensione, risulta facile confrontare il comportamento reale delle superfici di un corpo con quelle di un corpo nero. Il rapporto tra l’energia assorbita (o emanata) da un corpo reale e un corpo nero viene definita emissività: più è limitata l’emissività, più è limitato lo scambio termico per irraggiamento.
Torniamo a prendere come unità di misura di comparazione un corpo nero ideale: la sua emissività viene posta pari ad 1. Un valore di emissività prossimo a 1 (assorbimento totale), dunque, sta a significare che la superficie è in grado di emettere o assorbire il massimo dell’energia. Al contrario, un valore prossimo a 0 (riflessione totale), indica che l’energia viene assorbita totalmente dalla superficie del corpo, e che tale corpo non fungerà da fonte di calore.
La trasmissione del calore attraverso l’irraggiamento si verifica per onde elettromagnetiche (l’esempio più naturale di irraggiamento è quello del sole che, emettendo calore, giunge fin sulla superficie terrestre): nel momento in cui avviene la radiazione, questa colpisce la superficie del corpo e viene in parte riflessa, in parte assorbita, in parte trasmessa attraverso il corpo stesso. La somma di questi tre fenomeni dovrebbe essere sempre uguale al valore dell’energia incidente, secondo il principio di conservazione dell’energia. Solitamente come riferimento si prende l’energia incidente: i tre valori danno una somma pari ad 1, se espressi come frazione, oppure pari a 100, se espressi in percentuale. La suddivisione dell’energia radiante incidente nelle sue tre componenti “riflessa- assorbita-trasmessa” dipende dalle caratteristiche fisiche del materiale. Nel caso di un corpo nero, ad esempio, questo assorbe completamente l’energia incidente senza trasmetterla o rifletterla: un comportamento ideale, che però non è rappresentativo dei materiali reali. La quantità di energia assorbita da un corpo porta al riscaldamento dello stesso. Contrariamente, l’energia da esso emanata ne determina il raffreddamento. Tornando all’esempio del corpo nero, possiamo dire che è il corpo che meglio assorbe energia a più bassa temperatura o che perde energia a più alta temperatura. Per una maggior comprensione, risulta facile confrontare il comportamento reale delle superfici di un corpo con quelle di un corpo nero. Il rapporto tra l’energia assorbita (o emanata) da un corpo reale e un corpo nero viene definita emissività: più è limitata l’emissività, più è limitato lo scambio termico per irraggiamento. Torniamo a prendere come unità di misura di comparazione un corpo nero ideale: la sua emissività viene posta pari ad 1. Un valore di emissività prossimo a 1 (assorbimento totale), dunque, sta a significare che la superficie è in grado di emettere o assorbire il massimo dell’energia. Al contrario, un valore prossimo a 0 (riflessione totale), indica che l’energia viene assorbita totalmente dalla superficie del corpo, e che tale corpo non fungerà da fonte di calore.

IL GIUNTO PERIMETRALE DEI VETRI ITAL-PLASTICK

A incidere molto nell’isolamento termico di una finestra è anche il materiale del giunto perimetrale o del distanziatore. I giunti tradizionali di una vetrata sono per lo più costituiti da profili di alluminio, riempiti di sostanze disidratanti (sali) e da una doppia sigillatura realizzata con materiali elastici. L’alluminio, perfetto conduttore di calore, contribuisce a creare un ponte termico che è causa diretta di un abbassamento di temperatura nella zona perimetrale della vetrata. Si verifica così una significativa perdita di calore e la conseguente comparsa di condensa lungo il bordo del vetro. Per ovviare a questo problema, Ital-Plastick ha studiato e sviluppato un range di soluzioni che prevede l’adozione di profili distanziatori in acciaio inox, materie plastiche, o giunti in materiale organico la cui conducibilità è comunque inferiore a quella dell’alluminio. Queste scelte costruttive contribuiscono a diminuire il cosiddetto valore psi ovvero il coefficiente di trasmissione termica lineare sul
bordo del vetro espresso in W/(m K), abbattendo più del 50% le dispersioni perimetrali rispetto a un vetro isolante con profilo in alluminio. In tal modo, si ottiene una perfetta ottimizzazione della temperatura di superficie lungo il bordo della finestra, con la conseguente riduzione di condensa nel caso in cui aumenti il tasso di umidità interno. Per misurare tale fenomeno si utilizza il fattore di temperatura minima fRsi secondo la norma UNI EN ISO 10211, valore che per una vetrata con giunto “caldo” risulta essere fino al 25% superiore rispetto a quello di una vetrata con giunto in alluminio. Non solo: l’impiego del giunto caldo ottimizza anche il valore complessivo U della finestra: la determinazione del valore Uw, secondo la norma UNI EN ISO 10077-1, considera infatti anche la trasmittanza termica lineare espressa in valore psi. Grazie ai vari giunti proposti da ItalPlastick, il valore Uw della finestra passa da 0,1 a 0,2 W/(mq K), con un miglioramento del 10% rispetto al valore di trasmittanza totale.
A incidere molto nell’isolamento termico di una finestra è anche il materiale del giunto perimetrale o del distanziatore. I giunti tradizionali di una vetrata sono per lo più costituiti da profili di alluminio, riempiti di sostanze disidratanti (sali) e da una doppia sigillatura realizzata con materiali elastici. L’alluminio, perfetto conduttore di calore, contribuisce a creare un ponte termico che è causa diretta di un abbassamento di temperatura nella zona perimetrale della vetrata. Si verifica così una significativa perdita di calore e la conseguente comparsa di condensa lungo il bordo del vetro. Per ovviare a questo problema, Ital-Plastick ha studiato e sviluppato un range di soluzioni che prevede l’adozione di profili distanziatori in acciaio inox, materie plastiche, o giunti in materiale organico la cui conducibilità è comunque inferiore a quella dell’alluminio. Queste scelte costruttive contribuiscono a diminuire il cosiddetto valore psi ovvero il coefficiente di trasmissione termica lineare sul bordo del vetro espresso in W/(m K), abbattendo più del 50% le dispersioni perimetrali rispetto a un vetro isolante con profilo in alluminio. In tal modo, si ottiene una perfetta ottimizzazione della temperatura di superficie lungo il bordo della finestra, con la conseguente riduzione di condensa nel caso in cui aumenti il tasso di umidità interno. Per misurare tale fenomeno si utilizza il fattore di temperatura minima fRsi secondo la norma UNI EN ISO 10211, valore che per una vetrata con giunto “caldo” risulta essere fino al 25% superiore rispetto a quello di una vetrata con giunto in alluminio. Non solo: l’impiego del giunto caldo ottimizza anche il valore complessivo U della finestra: la determinazione del valore Uw, secondo la norma UNI EN ISO 10077-1, considera infatti anche la trasmittanza termica lineare espressa in valore psi. Grazie ai vari giunti proposti da ItalPlastick, il valore Uw della finestra passa da 0,1 a 0,2 W/(mq K), con un miglioramento del 10% rispetto al valore di trasmittanza totale.
Uw = Af • Uf + Ag • Ug + Lg • Ψ / (Af + Ag)

Uw = Valore U finestra
Af = Superficie telaio
Uf = Valore U telaio
Ag = Superficie vetro
Ug = Valore U vetro
Lg = Perimetro vetro
Ψ = Coefficiente di trasmissione termica lineare del bordo della vetro

L’INNOVAZIONE DEI COATING BASSO EMISSIVI

La rivoluzionaria messa appunto dei coating basso emissivi e il loro impiego nel settore del serramento e delle finestre ha portato ad una riduzione decisiva della dispersione termica attraverso il vetro. Oggi è possibile progettare superfici vetrate più ampie, rispondendo con soluzioni isolanti adeguate alle esigenze estetiche e funzionali dell’architettura moderna.
Ma in che cosa consiste il coating basso emissivo? Semplice: sul vetro vengono fissati microscopici strati singoli di circa 0,1 micron di spessore, di varia tipologia e con caratteristiche fisiche diverse. Il coating più comune è oggi quello funzionale a base d’argento, rivestito a sua volta di altri ossidi di metallo, depositati sul vetro con un processo di vaporizzazione sotto vuoto spinto. Gli ossidi di metallo modificano di poco le proprietà spettrofotometriche ed estetiche del vetro, che mantiene un’ottima neutralità, pur assumendo una colorazione leggermente diversa da quella del vetro non trattato, spesso non riconoscibile.
Dal punto di vista della radiazione infrarossa però le qualità termiche di una lastra con deposito metallico sono molto interessanti, visto che l’emissività passa da 0,837 a valori inferiori a 0,1. Attualmente lo standard tecnico è un’emissività di 0,03, un valore del 95% inferiore a quello di un vetro normale. Nel caso di un deposito di solo argento l’emissività si riduce ancor più, raggiungendo un valore di 0,02.
Applicando tali principi alle proprie finestre, Ital-Plastick impiega vetri coatizzati in sistemi vetrati isolanti che prevedono il deposito metallico verso l’intercapedine: in questo modo, il vetro assorbe il calore dall’ambiente interno riscaldato. Allo stesso tempo, il deposito basso emissivo contrasta l’irraggiamento verso l’esterno, con una remissione che si rinnova verso l’interno. Si annulla così la dispersione di calore per irraggiamento. Per ridurre ancora di più la trasmittanza termica del vetro, poi, Ital-Plastick utilizza vetrate isolanti triple, realizzate con doppio vetro basso emissivo.
La rivoluzionaria messa appunto dei coating basso emissivi e il loro impiego nel settore del serramento e delle finestre ha portato ad una riduzione decisiva della dispersione termica attraverso il vetro. Oggi è possibile progettare superfici vetrate più ampie, rispondendo con soluzioni isolanti adeguate alle esigenze estetiche e funzionali dell’architettura moderna. Ma in che cosa consiste il coating basso emissivo? Semplice: sul vetro vengono fissati microscopici strati singoli di circa 0,1 micron di spessore, di varia tipologia e con caratteristiche fisiche diverse. Il coating più comune è oggi quello funzionale a base d’argento, rivestito a sua volta di altri ossidi di metallo, depositati sul vetro con un processo di vaporizzazione sotto vuoto spinto. Gli ossidi di metallo modificano di poco le proprietà spettrofotometriche ed estetiche del vetro, che mantiene un’ottima neutralità, pur assumendo una colorazione leggermente diversa da quella del vetro non trattato, spesso non riconoscibile. Dal punto di vista della radiazione infrarossa però le qualità termiche di una lastra con deposito metallico sono molto interessanti, visto che l’emissività passa da 0,837 a valori inferiori a 0,1. Attualmente lo standard tecnico è un’emissività di 0,03, un valore del 95% inferiore a quello di un vetro normale. Nel caso di un deposito di solo argento l’emissività si riduce ancor più, raggiungendo un valore di 0,02. Applicando tali principi alle proprie finestre, Ital-Plastick impiega vetri coatizzati in sistemi vetrati isolanti che prevedono il deposito metallico verso l’intercapedine: in questo modo, il vetro assorbe il calore dall’ambiente interno riscaldato. Allo stesso tempo, il deposito basso emissivo contrasta l’irraggiamento verso l’esterno, con una remissione che si rinnova verso l’interno. Si annulla così la dispersione di calore per irraggiamento. Per ridurre ancora di più la trasmittanza termica del vetro, poi, Ital-Plastick utilizza vetrate isolanti triple, realizzate con doppio vetro basso emissivo.

COME CALCOLARE LA TEMPERATURA SUPERFICIALE DI UN VETRO

Un vantaggio ulteriore dato dall’impiego e dall’isolamento termico dei vetri basso emissivi è una più confortevole temperatura superficiale del vetro interno. La temperatura della superficie del vetro interno è determinata dalla differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno, e dal valore Ug dei vetri.
Ma come si può calcolare la temperatura superficiale del vetro interno? Semplice: attraverso la trasmittanza Ug del vetro e supponendo una resistenza termica della superficie interna pari a 0,13 mq K/W sarà sufficiente applicare la seguente equazione:

Θsi = Θi – (Θi – Θe) • U g • 0,13
Θsi = Temperatura superficie vetro interna
Θi = Temperatura ambiente interno
Θe = Temperatura esterna

In condizioni climatiche invernali si può notare come riducendo la trasmittanza Ug si innalzi la temperatura superficiale del vetro interno. Risolvendo l’equazione e ipotizzando una temperatura interna di 20°C, si ottengono i valori di temperatura superficiale interna riportati come da tabella, calcolati in base a due diverse temperature esterne. Analizzando diversi valori, si nota che grazie al trattamento coatizzante si ottiene una riduzione della differenza di temperatura tra vetro e ambiente interno, riduzione che è eccellente rispetto al caso del vetro semplice, ma assai apprezzabile anche rispetto al caso del vetro isolante non coatizzato. Nei vetri isolanti basso emissivi, poi, la temperatura superficiale del vetro interno ha un valore molto vicino alla temperatura dell’ambiente interno: in termini di comfort climatico e percezione termica, avvicinandosi a queste superfici non si avverte una sensazione di raffreddamento corporeo, ma un benessere totale. Concludendo, se si diminuisce la trasmittanza dei vetri (aumentandone la resistenza termica), si riduce il fabbisogno energetico accrescendo contemporaneamente il benessere di chi vive nell’ambiente interno.
Un vantaggio ulteriore dato dall’impiego e dall’isolamento termico dei vetri basso emissivi è una più confortevole temperatura superficiale del vetro interno. La temperatura della superficie del vetro interno è determinata dalla differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno, e dal valore Ug dei vetri. Ma come si può calcolare la temperatura superficiale del vetro interno? Semplice: attraverso la trasmittanza Ug del vetro e supponendo una resistenza termica della superficie interna pari a 0,13 mq K/W sarà sufficiente applicare la seguente equazione:

Θsi = Θi – (Θi – Θe) • U g • 0,13
Θsi = Temperatura superficie vetro interna
Θi = Temperatura ambiente interno
Θe = Temperatura esterna

In condizioni climatiche invernali si può notare come riducendo la trasmittanza Ug si innalzi la temperatura superficiale del vetro interno. Risolvendo l’equazione e ipotizzando una temperatura interna di 20°C, si ottengono i valori di temperatura superficiale interna riportati come da tabella, calcolati in base a due diverse temperature esterne. Analizzando diversi valori, si nota che grazie al trattamento coatizzante si ottiene una riduzione della differenza di temperatura tra vetro e ambiente interno, riduzione che è eccellente rispetto al caso del vetro semplice, ma assai apprezzabile anche rispetto al caso del vetro isolante non coatizzato. Nei vetri isolanti basso emissivi, poi, la temperatura superficiale del vetro interno ha un valore molto vicino alla temperatura dell’ambiente interno: in termini di comfort climatico e percezione termica, avvicinandosi a queste superfici non si avverte una sensazione di raffreddamento corporeo, ma un benessere totale. Concludendo, se si diminuisce la trasmittanza dei vetri (aumentandone la resistenza termica), si riduce il fabbisogno energetico accrescendo contemporaneamente il benessere di chi vive nell’ambiente interno.

DISTANZIATORE SUPER SPACER®

Efficienza energetica: tutti ne parlano. Come saprete, i costi energetici sono destinati ad aumentare. E tutti noi dobbiano fare qualcosa per ridurre i consumi di CO2. è importante scegliere doppi vetri in grado di farvi risparmiare veramente energia e denaro – anche in futuro.
La maggior parte dei doppi vetri tradizionali prevede una barra di alluminuio o metallo tra i pannelli di vetro, che tuttavia contribuisce a disperdere il calore.
Scegliendo le finestre dotate di Super Spacer® è possibile ridurre significativamente i costi di riscaldamento. Sostituendo le vecchie finestre con finestre dotate della tecnologia di risparmio energetico Super Spacer® è possibile tagliare i costi di riscaldamento di oltre il 20% e ridurre significativamente il proprio consumo di impronta di CO2 per molti anni.
Efficienza energetica: tutti ne parlano. Come saprete, i costi energetici sono destinati ad aumentare. E tutti noi dobbiano fare qualcosa per ridurre i consumi di CO2. è importante scegliere doppi vetri in grado di farvi risparmiare veramente energia e denaro – anche in futuro. La maggior parte dei doppi vetri tradizionali prevede una barra di alluminuio o metallo tra i pannelli di vetro, che tuttavia contribuisce a disperdere il calore. Scegliendo le finestre dotate di Super Spacer® è possibile ridurre significativamente i costi di riscaldamento. Sostituendo le vecchie finestre con finestre dotate della tecnologia di risparmio energetico Super Spacer® è possibile tagliare i costi di riscaldamento di oltre il 20% e ridurre significativamente il proprio consumo di impronta di CO2 per molti anni.

TIPOLOGIE VETRI

Sanco Sun Combi
Sanco Safe
Sanco Control
Sanco Zero
Sanco Phon
Sanco Plus
Sanco Selekt
Sanco Phon Sc
Sanco Acs

UW

1.3

VETRO

4/16 AR/4 Zero®

TRASMITTANZA (U)

1.36 W/m2K

CONDUTTANZA 2D (LF2D)

0.351 W/mK

LARGHEZZA TELAIO (BF)

110.12 mm

TEMPERATURA INTERNA

20.00 °C

TEMPERATURA ESTERNA

0.00 °C

UMIDITÀ INTERNA

40.00%

(dimensioni di riferimento F1ADK 100x150 cm)

UW

0.85

VETRO

4 Zero®/12 KR/4/12 KR/4 Zero®

TRASMITTANZA (U)

1.782 W/m2K

CONDUTTANZA 2D (LF2D)

0.438 W/mK

LARGHEZZA TELAIO (BF)

115.65 mm

TEMPERATURA INTERNA

20.00 °C

TEMPERATURA ESTERNA

0.00 °C

UMIDITÀ INTERNA

40.00%

(dimensioni di riferimento F1ADK 100x150 cm)

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Lo spazio espositivo è aperto con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì 8.30/12.00 e 14.00/18.30 – il sabato 8.30/12.00 è visitabile su appuntamento chiamando il numero

049 9417811